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Dalle benedizioni delle case ai funerali: le indicazioni della Ceu anti-coronavirus

Pubblicato il 5 Marzo 2020 14:02

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Anche la Chiesa umbra si adegua alle misure anti Covid-19. All’indomani del provvedimento adottato da palazzo Chigi, la Conferenza episcopale umbra ha fornito ai fedeli una serie di indicazioni per quanto riguarda le funzioni religiose e non solo. Indicazioni che saranno valide fino alla seconda domenica di Quaresima, ovvero fino al prossimo 15 marzo. Otto in totale le indicazioni fornite dalla Ceu. Innanzitutto le messe feriali e festive proseguiranno, così come gli appuntamenti di preghiera che caratterizzano la Quaresima (esempio la Via Crucis all’aperto). Il tutto però, con l’attenzione che i partecipanti possano osservare tra loro la di­stan­za di precauzione igienica. Nelle celebrazioni eucaristiche non dovrà più essere scambiata la pace, mentre la comunione sarà distribuita unicamente sulle mani dei fedeli. Le acquasantiere non dovranno contenere acqua, mentre saranno sospesi gli incontri di catechesi con i giovani, le attività di oratorio, di gruppi e movimenti, così come gli altri eventi che comportano affollamento di persone tale da non consentire il rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro. Sospese le visite alle famiglie con la benedizione delle case, mentre per i funerali dovranno essere presenti soltanto i familiari stretti, sempre a distanza di precauzione igienica. A tempo opportuno, potrà es­se­re celebrata in parrocchia una Messa di suffragio con la partecipazione dell’intera comunità. È inoltre possibile la celebrazione del sacramento della Penitenza nella forma individuale con le dovute attenzioni. Infine, si legge nella nota diffusa dalla Ceu, “negli orari e nelle modalità ritenute più opportune, si espon­ga nelle chiese il Santissimo Sacramento per la preghiera personale di intercessione e supplica, garantendo una presenza e una vigilanza costante”. “La situazione che si è venuta a creare – spiegano dalla Conferenza episcopale umbra, guidata dall’arcivescovo Renato Boccardo – ci conduce ad una esperienza particolare di ‘di­giuno’, privandoci dei momenti di preghiera e di incontro comunitario che accompa­gna­no il cammino quotidiano del credente, specialmente in questo tempo di Quaresima. Ciò tuttavia offre l’occasione di coltivare la preghiera personale e in famiglia e di dedi­care un congruo tempo all’ascolto e alla meditazione della Parola di Dio, affinché questi giorni che siamo chiamati a vivere diventino per tutti un momento di grazia che rinnova la vita cristiana e ottiene la benedizione di Dio a quanti sono colpiti e ai loro familiari; agli anziani, esposti più di altri alla solitudine; a tutti gli operatori sanitari e al loro gene­roso servizio; a quanti affrontano le pesanti conseguenze di questa crisi sul piano lavo­ra­tivo ed economico; a chi ha responsabilità scientifiche e politiche di tutela della salute pubblica”.

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