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Foligno, la Cgil: “Dal Comune bollette salate ai più poveri”

Pubblicato il 5 Febbraio 2020 10:58 - Modificato il 5 Settembre 2023 14:07

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“Cancellare le esenzioni fiscali per le 700 famiglie più povere è un provvedimento grave, che non è stato minimamente lenito dagli addobbi natalizi e dalle luci sfavillanti che hanno attraversato il centro di Foligno. Ora gli addobbi non ci sono più, ma sono arrivate bollette salatissime ai più poveri della città”. È l’amaro commento dello Spi Cgil per bocca del segretario generale della Provincia di Perugia, Mario Bravi, e del collega della sezione cittadina, Dino Baldoni.

Come anticipato in occasione del presidio in piazza della Repubblica lo scorso 19 dicembre, in concomitanza con il consiglio comunale nel corso del quale la maggioranza di governo aveva rigettato la mozione urgente presentata dalla minoranza sulla Tari senza neanche discuterla, il sindacato continua a tenere i riflettori accesi sulla questione. “Ci sono persone che versano in condizioni di povertà in città – dichiarano dallo Spi Cgil – che si sono viste recapitare bollette che pretendono il recupero immediato di somme che arrivano a 500 e 600 euro. E proprio in questi giorni – aggiungono Bravi e Baldoni – il Comune allunga i termini di un bando che prevede esenzioni marginali per redditi al di sopra della soglia di povertà”.

Insomma, la battaglia del sindacato non si placa, anzi. “La mobilitazione – annunciano a questo proposito – continuerà fino a che non si riaprirà il confronto e fino a che non verrà modificata la scelta scellerata di colpire i più poveri della città”.

Una mobilitazione che aveva preso le parti dal mancato confronto tra l’amministrazione Zuccarini e il sindacato. “Nonostante le sollecitazioni – ricordano dallo Spi Cgil – la giunta di Foligno ha deciso di procedere a testa bassa. ‘Il provvedimento che colpisce i più poveri non si discute’: questo – proseguono – è il messaggio che ha voluto trasmettere il sindaco Zuccarini. E tutto questo – ribadiscono – alla faccia della democrazia, del confronto civile e del dialogo con le parti sociali. Caro sindaco – concludono Bravi e Baldoni – l’atteggiamento suo e della sua giunta dimostra non solo estrema arroganza ma anche profonda insicurezza e debolezza”. 

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