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Revoca vertici Vus, Zuccarini replica a De Augustinis: “Umberto, hai sbagliato statuto…”

Pubblicato il 19 Novembre 2019 15:33 - Modificato il 5 Settembre 2023 14:22

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“Caro Umberto, lo statuto al quale ti sei appellato è vecchio di undici anni”. Firmato Stefano Zuccarini. Potrebbe essere sintetizzato così l’ennesimo colpo di scena rispetto alla revoca del Consiglio d’amministrazione di Valle Umbra Servizi. A metterlo in atto è il sindaco di Foligno, che segna un nuovo episodio rispetto all’affaire che negli scorsi mesi aveva portato il il sindaco del Comune di Spoleto Umberto De Augustinis, insieme a quelli di Spello e Trevi, a chiedere un parere alla Presidenza del Consiglio dei ministri. Parere legato all’efficacia o meno dello “spoils system” proposto da Foligno e passato a maggioranza nell’assemblea dei soci di Valle Umbra Servizi, riguardo la rimozione del vecchio Cda per la successiva nomina di nuovi amministratori. Il parere del Dipartimento degli affari giuridici e legislativi di Palazzo Chigi, avallato anche dall’Ufficio legislativo del ministero per la Pubblica amministrazione, aveva dato ragione ai Comuni ricorrenti, bocciando di fatto l’azione promossa dal sindaco Zuccarini.

Peccato però che nel quesito posto da Spoleto e company ci sia un errore di non poco conto. Tutto è legato allo statuto di Vus, che fino a undici anni fa prevedeva anche l’ingresso di privati in società. Ma una successiva modifica risalente al 2008 ha di fatto reso Valle Umbra Servizi totalmente pubblica, con tanto di controllo analogo. “Il parere sollecitato alla Presidenza del Consiglio è basato su un presupposto sbagliato, che è quello che la Valle Umbra Servizi potesse essere una società partecipata anche da privati – spiega Stefano Zuccarini -. Quindi a Roma è stato sottoposto un articolo cinque dello statuto aziendale vecchio di undici anni. Di fatto ora Vus è una società interamente pubblica”. Il che significa che Valle Umbra Servizi può essere soggetta allo “spoils system”, così come richiesto da Zuccarini, in base ad una sentenza della Corte di Cassazione relativa ad una partecipata del Comune di Milano. Insomma, il parere arrivato da Roma potrebbe pure essere giusto, ma non applicabile alla partecipata dei 22 comuni umbri, visto che il quesito posto da Spoleto, Spello e Trevi si basa su un vecchio statuto. E’ per questo che Stefano Zuccarini non se l’è sentita di rimanere in silenzio. “Va fatta chiarezza – ha spiegato il sindaco in conferenza stampa -, oltre al fatto che l’attuale Cda di Vus non si mette in discussione visto che il parere non è vincolante”.

Sulla mossa capitanata da Spoleto invece, il sindaco di Foligno passa al contrattacco: “Rimango molto preplesso rispetto a quello che è successo. O si tratta di incompetenza o di ignoranza da parte degli amministratori di Spoleto, Spello e Trevi – afferma il primo cittadino folignate -. Mi auguro che non governino così i loro Comuni”. Tornando invece sul documento arrivato da Roma, Zuccarini ribalta la situazione: “Paradossalmente il parere ci dà addirittura ragione – commenta il sindaco, che poi interviene anche una possibile richiesta risarcitoria avanzata dal vecchio Cda -. Non mi risulta che Dolci e Riganelli abbiano intentato una causa. Qualora dovessero farlo, dovremmo aspettare il pronunciamento del giudice. Inoltre, ci tengo a ribadire che il nuovo presidente lavora a titolo gratuito”.

Successivamente il sindaco di Foligno rivendica la scelta del nuovo Consiglio d’amministrazione: “Non mi pento di quanto fatto, i nuovi vertici stanno rivoltando come un calzino la società. E’ una mossa che andava fatta ed anche il sindaco di Spoleto era d’accordo, salvo poi cambiare idea”. Come la prenderà ora Umberto De Augustinis? In base alla ricostruzione di Zuccarini, non vorremmo essere nei panni di coloro che hanno fatto analizzare al sindaco di Spoleto uno statuto vecchio di undici anni.

Fabio Luccioli
Fabio Luccioli
Direttore di Radio Gente Umbra e Gazzetta di Foligno

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