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A 50 anni dalla maturità tornano sui banchi con la loro ex professoressa

Pubblicato il 15 Maggio 2023 07:34

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Correva l’anno 1973. L’anno delle dimissioni di Andreotti, delle canzoni di Baglioni e dei Pink Floyd, delle cabine a gettone e delle Polaroid. Correva l’anno 1973 quando all’Istituto Commerciale di Foligno (oggi Istituto Tecnico Economico Aeronautico) si diplomano i 31 alunni della V A, indirizzo Mercantile. E a distanza di mezzo secolo d’allora, tutta la classe si è ricomposta, insegnante compresa. Sono tornati nella loro vecchia aula, al secondo piano dello storico istituto folignate, e lì hanno ripreso ognuno il proprio posto, quello lasciato cinquant’anni fa, al suono dell’ultima campanella. L’ottantatreenne Emma Maria Bertoni Bovini, ex docente di Ragioneria ed Economia Aziendale, ha ripreso possesso della cattedra, ha inforcato gli occhiali e con la voce rotta dall’emozione ha cominciato a fare l’appello. A rispondere presente sono stati in ventuno, commossi quanto la loro insegnante. Una istantanea a colori, quella scattata venerdì mattina a scuola, che ricalca la foto in bianco e nero in cui i sessantottenni di oggi di anni ne avevano appena diciotto. Non ancora maggiorenni, secondo la legge di allora, che due anni dopo avrebbe abbassato la soglia della maggiore età da 21 a 18 anni. Ad assistere alla réunion i maturandi di oggi, classe 2005, che di buon grado hanno ceduto i propri posti agli alunni di ieri, quelli dai capelli grigi e con qualche ruga a solcare i volti ma con la stessa vitalità di quando si scambiavano sotto il banco le figurine Panini con le foto dei calciatori. Una sorta di staffetta generazionale, quella andata in scena allo Scarpellini, dove per un giorno si sono sciolti in un abbraccio virtuale nonni e nipoti, uniti dall’insondabile magìa della scuola superiore. Ora gli alunni del ’73 sono tutti in pensione, dopo una vita spesa come bancari, commercialisti, medici, imprenditori, dipendenti statali o di aziende multinazionali. Due di loro non ci sono più ma al momento dell’appello è sceso, spontaneamente, un minuto di silenzio per ricordarli. E dopo aver guardato indietro, il tempo di un pranzo tutti insieme a ricordare gli anni memorabili della scuola, i ragazzi del 1955 pensano al futuro e programmano, da qui in avanti di incontrarsi almeno una volta all’anno. Perché – parafrasando Ligabue – il meglio deve ancora venire. 

“CERCARSI E RITROVARSI DOPO 50 ANNI È LA PROVA CHE LA SCUOLA NON HA FALLITO”

Nella giornata di venerdì i diplomati del ’73 hanno voluto ringraziare Federica Ferretti, dirigente scolastico dello “Scarpellini”, per la disponibilità ad accoglierli nei rinnovati spazi dell’Istituto. “Il ricordo della scuola superiore e con essa la maturità – ha detto la preside – accompagna i ragazzi di tutte le generazioni e il diploma rappresenta una specie di rito di passaggio, traccia una linea di demarcazione. C’è un prima, l’adolescenza, e un dopo, l’età adulta”. Per questo gli anni della scuola, con tutto il loro carico di contraddizioni – ha continuato la Ferretti – rimangono impressi indelebilmente nel cuore di tutti. Cercarsi e ritrovarsi dopo cinquant’anni è la testimonianza tangibile che la scuola, nella sua missione di aggregazione, non ha fallito”.

NELLA STESSA SCUOLA PER TRE GENERAZIONI 

Camilla Carmeli ha 16 anni e frequenta la classe III M dell’Istituto “Scarpellini”. Suo padre Andrea, che di anni ne ha 48, si è diplomato anche lui nella stessa scuola della figlia. Così come Luigina Santeficetur, 68 anni, tra gli ex alunni che venerdì, a distanza di 50 anni dal giorno del diploma, hanno partecipato al raduno dei compagni di classe.

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