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Foligno, in calo le donazioni di sangue mentre aumentano i soci stranieri

Pubblicato il 2 Marzo 2015 09:01 - Modificato il 6 Settembre 2023 00:48

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Si è chiuso con il segno meno il 2014 per l’Avis di Foligno. Un trend negativo, quello registrato, che ricalca quanto avvenuto già nel 2013, ma che non fa demordere i vertici di via dei Molini. Il presidente dell’associazione folignate, Gino Morbidoni, e i suoi sono infatti determinati nell’invertire la rotta e restituire alla città della Quintana il titolo di fiore all’occhiello dell’Umbria. Appellativo di cui Foligno non riesce più a fregiarsi da qualche tempo. Questa, dunque, la missione per il 2015, così come emerso nel corso dell’annuale assemblea dei soci. I NUMERI – Il consueto appuntamento tra i donatori folignati è servito, infatti, per fare il punto della situazione. Delineato il quadro degli ultimi dodici mesi, si è andati ad analizzare cause ed effetti, per poi da lì ripartire e guardare al futuro. Numeri alla mano, il 2014 si è concluso con 222 donazioni in meno rispetto all’anno precedente, pari al 5,45 per cento. Una situazione che – come detto – ricalca quella del 2013 al punto che, se si va ad analizzare il biennio, la flessione è di 425 donazioni, ossia un 11 per cento in meno. La cause, come sempre, sono da ricercare nella crisi. “Potrebbe sembrare il solito appiglio – ha spiegato il presidente Morbidoni – ma così non è. Purtroppo la situazione economica influisce anche sul sociale. Le persone sono costrette a fare i conti con la mancanza di un lavoro e fanno sempre più fatica ad arrivare a fine mese. É normale, quindi, che l’aspetto solidaristico passi in secondo piano. È un discorso umano”. Ad influire, poi, anche il rispetto di parametri sempre più rigidi. “Stanno riemergendo tante patologie che si pensava fossero scomparse – ha proseguito – di conseguenza si innalzano i livelli di sicurezza richiesti per la tutela del ricevente”. Il quadro emerso non è però completamente negativo, anzi. Un raggio di sole arriva dalla donazione di plasma. “La plasmaferesi – ha detto – sta facendo registrare un raddoppio rispetto al passato. Ovviamente si tratta di valori ancora piccoli e su cui bisogna continuare a lavorare, ma seppur contenuti sono numeri che ci rendono molto soddisfatti”. I SOCI – Per quanto riguarda poi i donatori, nel 2014 ci sono stati 186 nuovi ingressi per un totale di 2556 soci. Di questi, però, in 430 hanno mancato l’appuntamento con la donazione, anche a causa di problemi di salute. Buone nuove arrivano, invece, dal coinvolgimento della comunità islamica presente a Foligno. “Grazie all’intermediazione di un nostro donatore di origini marocchine – ha raccontato Gino Morbidoni – abbiamo incontrato l’Associazione islamica cittadina ed abbiamo spiegato ai suoi membri il nostro progetto. È stato un incontro che ci ha dato e continua a darci grandi soddisfazioni, perché stiamo registrando un incremento di iscrizioni da parte di donatori extracomunitari”. I PROGETTI – L’Avis però, come tiene a sottolineare il presidente Morbidoni, non è solo donazione ma anche formazione e solidarietà. E così, oltre alle attività svolte all’interno degli istituti scolastici folignati, a cominciare da quelli superiori, l’associazione di via dei Molini ha aderito al progetto “Foligno città cardioprotetta”. L’iniziativa, promossa dall’Associazione Cardiopatici e dall’Usl Umbria 2 attraverso il reparto di cardiologia, prevede l’installazione di defibrillatori in vari punti della città. “Il nostro impegno – ha quindi annunciato Gino Morbidoni – è quello di contribuire all’acquisto di un’unità, che si andrà poi ad aggiungere a quelle fornite da altre realtà cittadine”. Il progetto dovrebbe diventare realtà tra la fine di marzo e i primi giorni di aprile. 

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