“Non siamo il comitato del ‘no’, come alcune persone vogliono dipingerci”. Luigi Casini e Francesco Piermarini, portavoce del nutrito gruppo di residenti che chiede la partecipazione dei cittadini alla discussione che porterà alla realizzazione della Variante sud, lo ribadiscono. E lo fanno alla vigilia della seduta della commissione controllo o garanzia, coordinata da David Fantauzzi, in agenda per martedì 7 novembre, alle 15, nella sala consiliare del palazzo comunale di Foligno. “Siamo – rimarcano – il comitato del ‘si’ al confronto, alla trasparenza e alla sostenibilità. Perché – sottolineano – Foligno merita un’opera che dia alla città la centralità che geograficamente gli appartiene”. L’auspicio con cui si apprestano a prendere parte all’appuntamento di martedì è che attraverso la commissione si ponga fine a quello che apostrofano come un “vergognoso percorso legato ai ‘segreti industriali e commerciali’, emersi durante le varie sedute del consiglio comunale”. Speranze riposte nella presenza, alla seduta, dell’ingegnere Andrea Simonini in rappresentanza della Quadrilatero, affinché “chiarisca che il progetto preliminare serve a raccogliere le osservazioni di amministratori e cittadini, anziché rimanere nelle segrete del Comune”. L’obiettivo, che i due portavoce vogliono raggiungere, è quello di un percorso partecipativo con i cittadini, “negato – aggiungono – nel consiglio comunale del 30 maggio scorso”. “Dobbiamo capire – spiegano in una nota Casini e Piermarini – quali sono le possibilità e i limiti della Quadrilatero, per la realizzazione di un’opera urbana o extraurbana”, per la quale chiedono non solo il coinvolgimento della popolazione folignate ma anche dei sindaci dei comuni limitrofi, “perché – sostengono – un’opera di queste dimensioni merita un’importante attenzione”. In primo piano, dunque, le criticità emerse dall’analisi del progetto preliminare e “valutate – ricordano – durante l’incontro del 6 ottobre in Regione, dove purtroppo abbiamo registrato l’assenza ingiustificata del sindaco di Foligno”. Le problematiche denunciate – lo ricordiamo – vanno dal rischio idraulico all’impatto ambientale, dalla compromissione della viabilità per l’ospedale e la chiesa di San Paolo Apostolo alle ricadute negative sulle frazioni e sulle aziende agricole, al danneggiamento dei siti industriali. “Gravissimo – sottolineano poi – il taglio e la compromissione delle piste ciclopedonali esistenti. Lo smisurato ponte di Cave con le sue rampe – aggiungono – supera i 300 metri di lunghezza finendo a ridosso delle abitazioni”. Insomma per i due portavoce, si tratterebbe di fatto di “un’opera che, così configurata, non è a misura di uomo, ma soddisfa solamente le esigenze del traffico pesante a scorrimento veloce (90 Km/h), perché – concludono – tale è la sua natura (strada categoria C)”.
Variante sud, il Comitato si prepara alla commissione: “Non siamo contrari all’opera”
Pubblicato il 6 Novembre 2023 13:51
Il presidio in piazza del Comitato Variante sud
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