14.4 C
Foligno
domenica, Ottobre 26, 2025
HomeAttualitàOmicidio di via La Louviere, Cicchella: “Continuiamo a lavorare a 360 gradi”

Omicidio di via La Louviere, Cicchella: “Continuiamo a lavorare a 360 gradi”

Tra le piste su cui si indaga per la morte di Salvatore Postiglione, muratore di 56 anni, quella legata all’ambiente lavorativo. Intanto per l’inizio della prossima settimana è prevista l’autopsia sul corpo della vittima uccisa con diverse coltellate all’addome a gli arti

Pubblicato il 8 Novembre 2024 19:23

Tienimi informato

Rimani sempre aggiornato sui fatti del giorno

Ultimi articoli

Il Terranuova spinge, ma i Falchi resistono: finisce 0-0 al “Blasone”

Il Foligno Calcio, dopo una gara senza mai tirate in porta, tiene botta ai colpi degli ospiti e conclude il match in parità. Manni: "Siamo in emergenza, ma sono soddisfatto dei miei ragazzi, che hanno disputato una partita di maturità".

Casa di comunità a Foligno, la presidente Proietti: “Troveremo le risorse”

In occasione dell’evento conclusivo della Festa de l’Unità organizzata dopo 11 anni dal Partito democratico cittadino, si è tornato a parlare dell’importante presidio sanitario. Sul tavolo del dibattito anche altri temi cari ai folignati, come la Variante sud, le concessioni sul fiume Menotre e le energie rinnovabili

Bevagna, rubate ostie e vasi sacri da Santa Margherita

Il furto è avvenuto nella chiesa del convento nel pomeriggio di sabato. L’arcivescovo vescovo Renato Boccardo celebrerà una messa di riparazione

“Continuiamo a lavorare a 360 gradi”. Così il procuratore capo di Spoleto, Claudio Cicchella, a 24 ore dall’omicidio di Salvatore Postiglione, il muratore di 56 anni ucciso con diverse coltellate all’alba di giovedì mattina, in via La Louviere a Foligno, da una persona alla quale fino ad ora non si sarebbe riuscito a dare un volto. Anche perché le immagini delle telecamere del complesso residenziale che sorge alle spalle del parcheggio in cui si è consumato il delitto, pur avendo restituito agli inquirenti la dinamica dei fatti, non avrebbero permesso di risalire all’identità dell’aggressore. Almeno per ora. Anche perché, come detto, nel frattempo le indagini della polizia vanno avanti. Non solo alla ricerca dell’omicida, ma anche dell’arma del delitto con cui l’aggressore ha inferto numerose coltellate all’addome e agli arti, che di fatto hanno provocato la morte del 56enne, che lascia una moglie e due figli.

Una famiglia rimasta sconvolta da quanto accaduto, anche perché, come spiegato dall’avvocato Alberto Onori, nulla nella vita dell’uomo lasciava presagire problemi o difficoltà di alcun tipo. “Era una persona dedita al lavoro e alla famiglia – ha dichiarato – senza vizi o anche hobby che possano far pensare a qualcosa”. Per il legale della famiglia di Salvatore Postiglione, dunque, nessun episodio precedente alla morte del 56enne che avrebbe potuto creare allarme. Esclusa l’ipotesi di una rapina, mentre tra gli ambienti in cui si stanno cercando indizi ed elementi utili alle indagini ci sarebbe quello lavorativo. Lo stesso luogo in cui è avvenuto il delitto era, di fatto, punto di ritrovo di Salvatore Postiglione e dei suoi colleghi da cui partire per recarsi quotidianamente nei vari cantieri in cui lavoravano come operai. Non si esclude, dunque, possibili attriti tra la vittima e qualcuno legato, come detto, all’ambito lavorativo.

Intanto è prevista per l’inizio della prossima settimana l’autopsia sul corpo della vittima. In vista della quale la famiglia del 56enne ha indicato come consulente di parte il medico legale Sergio Scalise Pantuso.

Articoli correlati