A rischio il lavoro di otto letturisti. La denuncia arriva da Simona Gola di Uiltucs Umbria che informa della situazione di alcuni lavoratori e lavoratrici di V-Reti Gas srl che, in occasione del cambio di appalto, potrebbero perdere il posto di lavoro. “Il periodo estivo, con il calo dell’attenzione e le ferie – attacca Gola –, resta il periodo migliore per i colpi di mano e le azioni da tenere più nascoste. Ed è così che, ancora una volta, ci troviamo a denunciare quanto sta avvenendo con il cambio appalto per i cosiddetti ‘letturisti’, ovvero gli addetti ai servizi di misurazione, manutenzione gas e prestazioni accessorie di v-Reti Gas srl. La questione – prosegue – riguarda otto lavoratrici e lavoratori, che rischiano di non vedersi riconosciuta come dovrebbe la clausola sociale, che per legge garantisce il lavoro in un passaggio di appalto”.
La rappresentante di Uiltucs Umbria spiega poi come dopo la procedura di appalto, aggiudicata lo scorso 9 luglio ad una società toscana, sia il committente V-Reti, partecipata al 100% da Valle Umbra Servizi, che il Comune di Foligno, socio di maggioranza, non rispondano alla richiesta di incontro avanzata dal sindacato. “Al fianco di ciò – incalza Simona Gola –, però, i lavoratori (con l’esclusione delle donne, in un atteggiamento decisamente discriminatorio e sessista), hanno ricevuto telefonate nelle quali si prospettava un periodo di prova di 30 giorni per la riassunzione, in totale violazione della normativa sulla clausola sociale”. “Tale intenzione – prosegue – appare ancor più netta, alla luce del fatto che questa mattina l’azienda committente ha comunicato l’avvio del servizio per il prossimo 25 agosto, in assenza quindi di un accordo sindacale. Abbiamo infatti anche sottoposto il tema all’ispettorato del lavoro, che aveva convocato un tavolo per il prossimo 5 settembre”.
La denuncia della rappresentante di Uiltucs Umbria si riferisce quindi a una violazione “palese della normativa relativa alla tutela del lavoro nel cambio di appalto”. Situazione che ha spinto a richiedere la “mobilitazione da parte delle istituzioni, a partire dai soci principali come i Comuni di Foligno e Spoleto”. “I lavoratori – conclude –, madri e padri di famiglia, hanno diritto a veder riconosciuti i propri diritti e a non essere presi in giro, con escamotage in grado di aggirare la normativa. A fronte di questa situazione, come organizzazione sindacale siamo pronti a mobilitarci affinché tale situazione non si verifichi”.