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Da “Artemisia, la pittora” a “Il gran teatro del mondo”, Segni Barocchi porta in scena il teatro

Lunedì primo settembre al “San Carlo” l’opera ispirata a una delle figure più controverse del 600 con la regia di Giacomo De Cataldo e la drammaturgia di Giulia Guastella. Martedì tocca a Calderón de la Barca con Melania Giglio

Pubblicato il 1 Settembre 2025 13:12 - Modificato il 1 Settembre 2025 17:28

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Trascorso il primo weekend di eventi, “Segni Barocchi Festival” dà inizio alla settimana portando in scena il teatro. E lo fa con due spettacoli in programma per questa sera (lunedì primo settembre) e domani.

Si parte con “Artemisia, la pittora” per la regia di Giacomo De Cataldo e la drammaturgia di Giulia Guastella che calcherà anche il palco del teatro “San Carlo” in viste di attrice. In scena, dunque, questa sera alle 21, il processo per stupro subito da Artemisia Gentileschi, una delle figure più controverse del 600, raccontato in uno spettacolo che ha vinto il premio Giulietta Masina e il premio Monika dell’associazione culturale amici di Monika. In scena, l’attrice Giulia Guastella indosserà i panni dei diversi personaggi protagonisti di questa misteriosa storia. Tuttavia, all’inizio e alla fine, l’attrice abbatterà la quarta parete, vestendo i suoi stessi panni, quelli di Giulia appunto, una donna contemporanea, che si collega al pubblico narrando la sua personale battaglia per comprendere il ritardo delle donne nell’arte. Attraverso il suo personaggio, il dramma si trasforma in una tragicommedia che pone una domanda struggente: la storia imparerà mai dai suoi errori? La cornice temporale si dipana così tra il XVII secolo e l’epoca attuale, offrendo uno sguardo approfondito sulla parità di genere nell’arte.

Domani, martedì 2 settembre, nella corte di palazzo Trinci, alle 21, sarà la volta dello spettacolo “Il gran teatro del mondo” di Calderòn de la Barca, a cura di Melania Giglio, con Daniele Salvo, Marco Imparato, Lorenzo Patella, Marco Maggio, Beatrice Ronga. Ad attendere il pubblico un’opera metafisica in cui il mondo viene concepito come un palcoscenico e gli esseri umani sono attori di un sogno universale, il cui significato è legato alla ricerca della verità e dell’autocoscienza.

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