Anche a Foligno l’imposta di soggiorno sarà realtà. Lo ha ufficializzato il consiglio comunale che, con 13 voti favorevoli, sei contrari e un’astensione, ha sancito l’approvazione e l’istituzione del regolamento proposto dall’amministrazione Zuccarini. Ergo, dal 1° aprile 2026 la tassa sui soggiorni dei non residenti nella città della Quintana dovrà essere riscossa dai gestori delle attività ricettive.
Come anticipato sul tavolo della prima commissione l’importo sarà deciso attraverso una delibera della giunta comunale e sarà progressivo in base al tipo di struttura in cui si soggiorna. Secondo quanto riferito dal vicesindaco Riccardo Meloni, comunque, avrà un costo compreso tra uno e due euro e produrrà un gettito di circa 400mila euro. Tra i punti salienti anche il fatto che i turisti dopo quattro pernottamenti non saranno più tenuti a pagare il contributo e che le entrate prodotte dovranno essere utilizzate dall’Ente di Palazzo Orfini-Podestà per la promozione turistica e la riqualificazione del patrimonio artistico e culturale.
Dai banchi del consiglio comunale la maggioranza ha sollevato un supporto unanime rispetto alla proposta. “I numeri ci dicono che Foligno è una città turistica – ha spiegato nel suo intervento Barbara Di Nicola (Forza Italia) –. L’Umbria ha 12 comprensori e il Folignate è il terzo per presenze turistiche secondo i dati della Regione, dietro solo a Perugia e ad Assisi. In questo quadro l’imposta di soggiorno, che è una tassa di scopo, è importantissima, in quanto favorevole alla città e alla sua crescita. Possediamo un patrimonio artistico e culturale importantissimo, che va valorizzato e non sottovalutato”. All’intervento di Di Nicola sono seguiti quelli dei consiglieri Daniela Flagiello (Fratelli d’Italia), Nicola Badiali (Stefano Zuccarini Sindaco), Tiziana Filena e Valentina Gualdoni (Fratelli d’Italia), Marco De Felicis e Mauro Malaridotto (Lega), i quali hanno ricalcato la linea esposta dal consigliere di Forza Italia, sostenendo l’importanza dell’imposta e le opportunità che la sua istituzione rappresenta.
Unanime non è stata, invece, la posizione della minoranza, che già dalla fase di dibattito ha percorso due strade differenti. I consiglieri del Partito democratico, infatti, hanno fin da subito palesato la propria contrarietà all’imposta, seguendo la linea già tracciata in prima commissione. “Crediamo – ha sottolineato Rita Barbetti – che, sebbene ci venga detto che il turismo sia in crescita a Foligno, la città negli anni si sia distinta per la sua ospitalità e i suoi prezzi convenienti in termini di ricettività. Ad oggi Foligno è un centro che i turisti usano principalmente come base per girare in Umbria e, nonostante stia lavorando per guadagnare una vocazione turistica, siamo convinti che non sia ancora il momento di aggiungere una tassa di soggiorno”. “Foligno non è una città con vocazione turistica, ma di transito – ha fatto eco il consigliere ‘dem’ Maura Franquillo –, l’imposta metterebbe in difficoltà il polmone che la caserma ‘Gonzaga’ rappresenta in termini di presenze, ostacolando le famiglie al seguito dei ragazzi che vengono in città per i concorsi”.
Dopo la seduta consiliare, attraverso una nota, la Lega folignate ha criticato proprio la posizione dei democratici, evidenziando come per loro l’imposta di soggiorno sarebbe “una scelta responsabile per valorizzare la città” e come quelle del Pd sarebbero “polemiche sterili”. “L’imposta di soggiorno – si legge – è uno strumento ormai adottato dalla quasi totalità dei Comuni umbri e che rappresenta una leva indispensabile per sostenere le politiche di sviluppo e promozione turistica. Si tratta di una scelta equilibrata e non gravosa per i cittadini, poiché rivolta esclusivamente ai turisti”.
Dalla stessa parte dell’aula Mauro Masciotti (Foligno Domani), Maria Frigeri (PattoXFoligno), David Fantauzzi (Movimento 5 Stelle) e Diego Mattioli (Foligno in Comune) hanno mostrato un’apertura verso l’imposta di soggiorno, firmando due emendamenti al regolamento proposto. Attraverso il primo è stato proposto di aggiungere alle esenzioni dall’imposta previste nel regolamento anche le persone con disabilità e nel secondo tutte quelle persone che sono costrette a soggiornare nel Comune di Foligno per motivi di lavoro.
A seguito di un confronto con il vicesindaco Riccardo Meloni, che si è detto “pronto a lavorare” rispetto all’introduzione dell’esenzione per le persone portatrici di handicap, e con la dirigente dell’area Servizi finanziari Michela Marchi, che, dal canto suo, ha dato parere tecnico contrario al primo emendamento e favorevole al secondo, con il voto il consiglio ha respinto entrambe le proposte dei consiglieri di minoranza con 13 voti contrari, cinque favorevoli e tre astenuti.
La votazione ha, poi, visto approvare e istituire il regolamento proposto dall’amministrazione per l’imposta di soggiorno con 13 voti favorevoli da parte della maggioranza, sei contrari dei consiglieri del gruppo Pd Mario Bravi, Rita Barbetti e Maura Franquillo, del pentastellato David Fantauzzi, di Diego Mattioli di Foligno in Comune e di Maria Frigeri di PattoXFoligno. Si è astenuto, proprio come durante la seduta della prima commissione, Mauro Masciotti di Foligno Domani.




















