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Integrazione ospedali, Spoleto verso una commissione paritetica. Intervento della Cgil

Pubblicato il 14 Giugno 2016 11:30 - Modificato il 5 Settembre 2023 20:06

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Quella commissione paritetica va nominata. E al più presto. Così da non arrivare impreparati nel momento in cui ci sarà la possibilità di fare proposte concrete. E ciò pare che avverrà. Grazie anche al “pressing” di due consiglieri comunali, Alessandro Cretoni (Fi) e Giampaolo Emili (L2M), che hanno chiesto espressamente al presidente del consiglio comunale, Giampiero Panfili, di riunire ieri, per le 15, i capigruppo così da capire il perché di tanto silenzio sulla vicenda dell’ospedale di Spoleto e, in particolare, su che fine avesse fatto quella richiesta di nominare una commissione paritetica tanto necessaria a lavorare su una proposta di integrazione tra gli ospedali di Spoleto e di Foligno. Insomma, lavorare sul progetto di integrazione dei nosocomi di Spoleto e Foligno, si può. E fin da subito. Anche se, come afferma il sindaco di Spoleto, Fabrizio Cardarelli, “se in Regione non fanno chiarezza, con chi interloquiamo? Fino a che non si ristabiliranno gli equilibri nell’amministrazione regionale, il direttore generale della Usl, Fiaschini, non può prendere alcuna decisione”. Redazione di un documento ad hoc che, tra l’altro, era stato già deliberato dalla IV commissione della presidente Marina Morelli, alla fine di marzo scorso, in pieno accordo con le associazioni spoletine che della sanità ne hanno fatto una prerogativa, e che da tempo denunciano la continua e inspiegabile spoliazione dei servizi del San Matteo degli Infermi di Spoleto, ma di cui, ad oggi, se ne erano perse le tracce. E il dibattito che si è sviluppato ieri, anche con la presenza dei commissari della IV commissione consiliare, è stato piuttosto acceso. Per tenere sempre alta l’attenzione su un tema di interesse pubblico, ieri pomeriggio, alle 15, è stata dunque convocata una riunione dei capigruppo consiliari su sollecitazione di due consiglieri di minoranza, Alessandro Cretoni (Fi) e Giampaolo Emili (Lista due Mondi), che, appunto, portano a casa il risultato sperato (l’identificazione dei tre nominativi da sottoporre all’attenzione del sindaco e utili a formare, appunto, la commissione paritetica) e anche la IV Commissione consiliare, un’ora prima, così da poter avere le opportune informazioni su quel documento. Due riunioni quelle di ieri pomeriggio che nonostante il diniego da parte del presidente del consiglio comunale, Giampiero Panfili, di farle congiuntamente così come era stato richiesto, in maniera impropria secondo Panfili, dalla consigliera del Pd, Laura Zampa (la richiesta secondo lo stesso presidente sarebbe dovuta arrivare dalla sua pari grado della IV Commissione, Marina Morelli) alla fine, sono diventate una sola. Per quello che è stato un dibattito in alcuni momenti molto infuocato. Integrazione tra i due ospedali di Spoleto e di Foligno, su cui i due sindaci, Cardarelli e Mismetti, in realtà, stanno ormai parlando da tempo ma per la quale, pare, il cammino sia ancora lungo e tortuoso.  Due riunioni quelle di ieri pomeriggio su cui fare una dettagliata cronistoria sarebbe davvero difficile, visto che se per alcuni tratti tutto sembrava andare verso la direzione di una collaborazione al di là delle “casacche”, in altri, opinioni divergenti e recriminazioni reciproche  hanno acceso oltremodo  il dibattito. Nel frattempo, però, come hanno affermato gran parte dei consiglieri presenti, predisporre quella commissione tecnica “per non  arrivare impreparati al momento delle trattative”, è stata voce comune, sarebbe quanto mai necessario. Ma bisogna fare presto. Pare infatti che l’ospedale di Spoleto stia per perdere altri dei suoi professionisti. Senza contare che, e questa è realtà, di criticità ce ne sono già anche adesso. INTERVIENE LA CGIL – In merito all’argomento ospedale di Spoleto, interviene anche la Cgil di Spoleto. “Il futuro dell’ospedale San Matteo degli infermi a Spoleto, presidio fondamentale per il territorio, non può che essere legato ad una integrazione con gli ospedali attualmente esistenti nel territorio della Valle umbra Sud e in particolare con l’ospedale di Foligno”, esordisce il sindacato spoletino. Una integrazione che deve nascere “dal riconoscimento della storia, della potenzialità e della professionalità ad oggi presenti in entrambi gli ospedali”. La Cgil Camera del lavoro di Spoleto, infatti, ritiene fondamentale “una razionalizzazione della rete ospedaliera nella nostra regione – prosegue la nota – una diversa articolazione di ruoli e funzioni, che sappia coniugare capacità di risposte ai bisogni di cura dei cittadini con una efficace organizzazione e diversificazione dei plessi ospedalieri, senza duplicazioni o sovrapposizioni”. In particolare, per l’ospedale di Spoleto la Cgil spoletina, ritiene fondamentale che si realizzi “una vera integrazione con l’ospedale di Foligno – dice la nota – che si ottimizzi l’attività chirurgica con una corretta ripartizione dell’offerta clinico assistenziale, con l’utilizzazione delle risorse tra i due presidi, fatte salve le relative competenze. In questa ottica è necessario far emergere e valorizzare adeguatamente le eccellenze presenti in entrambi i presidi”. Particolare preoccupazione, secondo la Cgil di Spoleto, sembra destare in questo contesto la situazione dell’ortopedia per i ventilati cambiamenti nella direzione del servizio. “E’ necessario rafforzare l’attività diagnostica e in particolare la radiologia – aggiunge Massimo Venturini della Cgil di Spoleto – individuare i servizi ritenuti essenziali e dotarli di adeguate risorse e responsabilità. L’ospedale di Spoleto, ricordiamo inoltre, risponde anche alle esigenze della popolazione detenuta della casa di reclusione di Maiano, un istituto che potrebbe diventare snodo per le esigenze sanitarie di tutti i quattro istituti penitenziari della regione con una ricaduta ovvia sull’ospedale San Matteo degli infermi”. E poi, “va inoltre rafforzata l’attività di prevenzione, cura e riabilitazione della medicina del territorio, garantendo continuità assistenziale cioè integrazione con i plessi ospedalieri. Integrazione, valorizzazione delle professionalità e specializzazione sono quindi le parole d’ordine da tenere presenti in questo necessario percorso di razionalizzazione dei plessi ospedalieri – conclude la nota – un percorso che deve vedere nei lavoratori che ‘fanno la sanità’ i soggetti fondamentali per la sua realizzazione”.

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