Una mattinata di incontri per il sindaco di Foligno, Nando Mismetti. Il primo cittadino ha avuto un colloquio prima con i “dissidenti” e successivamente con il resto della maggioranza. Poco sembra essere cambiato rispetto alle posizioni iniziali. Tutto è rinviato a lunedì, quando il Partito democratico si incontrerà per un nuovo summit. Oltre a questo, gli esponenti di maggioranza sono chiamati a sottoscrivere un documento di condivisione su Fils, per cercare di serrare i ranghi e fare una sorta di conta in vista della votazione del bilancio in programma per martedì pomeriggio. Dopo gli incontri di sabato mattina, sindaco e giunta hanno diramato un comunicato stampa, evidenziando che i conti del bilancio consuntivo “sono in ordine” e l’andamento dell’amministrazione è buono”. Nella nota, Mismetti e i suoi assessori hanno poi evidenziato alcuni dati, con un contenuto indebitamento del Comune e con una “bassa pressione fiscale sui cittadini”. Inoltre, “la considerevole entità dell’avanzo di amministrazione consentirà al Comune di Foligno, nel corso dell’esercizio 2016, di destinarne parte alla realizzazione di opere pubbliche nella nostra città e parte ad implementare gli interventi già programmati nel bilancio 2016”. La giunta folignate interviene poi sulla diffida del prefetto, definendola “legata unicamente alle tempistiche di approvazione del documento contabile ed è un’iniziativa presa non solo verso il Comune di Foligno, ma anche nei confronti di tutti i comuni d’Italia che non hanno ancora approvato il bilancio”. Il rendiconto è stato approvato dalla giunta lo scorso 13 maggio (al contrario di quanto riportato ieri ndr) e attualmente è a disposizione del consiglio comunale. In conclusione, l’amministrazione spiega come “l’eventuale commissariamento dell’ente comporterebbe il rischio per la città di un rallentamento nella concretizzazione degli importanti progetti in cantiere”. Intanto, per quanto riguarda i numeri necessari per far passare il documento di previsione, c’è da registrare l’incertezza legata a Lorella Trombettoni, che sabato mattina ha confermato le sue dimissioni da presidente della prima commissione.