Tra le tante vertenze aperte in Umbria, dopo quella delle Acciai Speciali di Terni, una tra le più antiche e drammatiche è sicuramente quella degli oltre 2000 lavoratori dell’Ex Antonio Merloni. Questa mattina durante la riunione convocata d’urgenza ad Ancona, il presidente della Regione Marche, Gian Mario Spacca, l’assessore allo sviluppo economico della Regione Umbria, Vincenzo Riommi, l’imprenditore Giovanni Porcarelli, insieme alle sigle sindacali Cgil, Cisl e Uil di Umbria e Marche, e alle categorie Fiom, Fim e Uilm delle province di Perugia e Ancona, hanno concordato una strategia comune per cercare di uscire dall’impasse in cui si trovano i lavoratori degli stabilimenti umbro e marchigiano come spiegato ai microfoni di Radio Gente Umbra da Mario Bravi, segretario generale della Cgil dell’Umbria: “E’ una situazione drammatica perchè rischiamo di avere 2000 persone sul lastrico tra Umbria e Marche, per questo abbiamo scritto una lettera comune a Renzi per chiedere la convocazione di un tavolo per fare in modo che Porcarelli vada avanti e per dare uno slancio e una funzione all’accordo di programma che è rimasto sulla carta. E’ una impostazione condivisa sia dalle istituzioni – dal presidente della Regione Marche Spacca e dall’assessore Riommi – che dai sindacati. Siamo concordi sul chiedere al Governo di farsi carico di questa vertenza che è una delle più grandi d’Italia”.
Molteplici i problemi relativi alla vertenza dell’azienda umbro-marchigiana, non solo le difficoltà della Jp Industries ma anche i 1400 operai dell’ Ex Antonio Merloni da oggi in mobilità: “La riassunzione alla Jp non sta andando avanti perchè c’è un contenzioso legale con il Tribunale di Ancona che ha accolto il ricorso delle banche e quindi, nonostante le sollecitazioni del Ministero dello sviluppo economico, l’attività di Porcarelli è sostanzialmente ferma. In più ci sono altri 1400 lavoratori che erano in cassa integrazione fino ad oggi e che vengono messi in mobilità, vengono licenziati. In totale abbiamo 2000 lavoratori sostanzialmente sul lastrico perchè l’accordo di programma, dove sono stanziati 35 milioni di euro per mettere in piedi attività che consentano la riassunzione degli ex lavoratori Merloni, fin’ora non ha funzionato”.
Le sigle sindacali di Umbria e Marche, dunque, sono decise a continuare la battaglia per le oltre 2000 persone interessate dalla vertenza e al fine di sostenere la richiesta di un intervento immediato da parte del premier Renzi è stata indetta una manifestazione per il prossimo 7 novembre: ” A Fabriano insieme a Cgil, Cisl e Uil e al sindacato dei metalmeccanici faremo il punto sulla situazione. Qui il tempo è un fattore fondamentale, bisogna fare presto”.