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Ast, dal vertice al Mise chiarimenti su alcuni punti del piano industriale

Pubblicato il 14 Novembre 2014 17:41 - Modificato il 6 Settembre 2023 01:46

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Nuovo vertice al Mise questa mattina per parlare della vertenza Ast. Presenti al tavolo il Governo, l’azienda e i sindacati. Al centro dell’incontro – presieduto dal ministro Federica Guidi – i nodi sulla parte industriale del piano, sui quali ci sarebbero stati chiarimenti e dei quali si tornerà a parlare il prossimo martedì. Intanto – secondo quanto dichiarato da Fim, Fiom, Uilm, Fismic e Ugl al termine del vertice – ci sarebbe una convergenza tra la posizione assunta dal Governo e quella portata avanti dalle stesse sigle sindacali sul mantenimento dell’attuale assetto produttivo dei due forni. Il Governo avrebbe infatti chiesto all’Ast di togliere la pregiudiziale dei 24 mesi, al termine dei quali l’azienda ha annunciato che valuterà se spegnerne uno. Richiesta giudicata positivamente anche dalle istituzioni umbre. “È importante che oggi il Governo abbia assunto la questione centrale posta dalle organizzazioni sindacali – hanno dichiarato in una nota congiunta la presidente Marini e il sindaco di Terni Di Girolamo – Come istituzioni locali riteniamo fondamentale che si giunga ad una positiva conclusione della vertenza e che al tempo stesso si determinino le condizioni per garantire al sito adeguate prospettive industriali”. Marini e Di Girolamo si sono espressi favorevolmente anche sulla riapertura del negoziato tra le parti. E in attesa dell’appuntamento al Mise della prossima settimana – in vista del quale il Governo auspica un significativo passo in avanti per il futuro industriale dell’impianto – un nuovo incontro è in agenda per la giornata di lunedì a Monaco. In quell’occasione le organizzazioni sindacali ribadiranno alla rappresentanza del board di ThyssenKrupp, proprietaria del sito, “le condizioni da realizzare per consentire il raggiungimento di una eventuale intesa”. Intanto le cinque sigle hanno annunciato l’avvio di assemblee per valutare lo stato del negoziato. E sempre nella giornata di oggi è stata diramata una nota in cui l’azienda si è detta rammaricata per la mancata discussione al ministero “sulle condizioni per tornare a garantire il funzionamento dell’acciaieria”. L’azienda è quindi tornata ad intervenire sullo sciopero dei lavoratori, auspicando il ripristino, quanto prima, dell’operatività dell’azienda nell’interesse di tutti.  

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