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Diciotto anni fa il terremoto che cambiò il volto di Umbria e Marche

Pubblicato il 26 Settembre 2015 09:19 - Modificato il 5 Settembre 2023 22:58

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Diciotto anni. Tanto è passato da quel tremendo 26 settembre 1997, quando il territorio umbro-marchigiano fu stravolto dal sisma che portò morte e distruzione. La prima scossa delle 2.33 di notte di 5,8 gradi e poi quella tremenda delle 11.42 di 6,1 con epicentro Annifo interessarono quarantotto comuni, danneggiando gravemente il patrimonio storico-artistico. Dalla Basilica di Assisi alla storica torre di Nocera Umbra, passando per il Torrino di Foligno e i numerosi musei, teatri e via dicendo. Ma il terremoto del 1997 portò anche alla morte di 11 persone. Da subito le preoccupazioni più forti furono per il territorio di montagna, soprattutto nel folignate. L’inverno stava per arrivare e nelle frazioni epicentro del sisma, la popolazione era senza casa. Da quel 26 settembre, furono migliaia le scosse che fecero tremare la terra sino alla primavera del ’98. Radio Gente Umbra ha voluto ricordare qui drammatici giorni con uno speciale dal titolo “Quando la terra tremò – a 18 anni dal sisma ricordi e testimonianze”. Il programma andrà in onda da lunedì 28 settembre a giovedì 1 ottobre al termine del gr delle 18.30 e porterà il contributo dell’allora sindaco di Foligno Maurizio Salari insieme a quelli del responsabile regionale della protezione civile dell’Umbria Sandro Costantini e di Alfiero Moretti, dirigente Regione Umbria per la ricostruzione post-sisma e gestione emergenze. Cosa fu fatto nelle prime ore? E nei mesi successivi? Quali sono le analogie con in terremoti di Abruzzo ed Emilia? Sono alcune delle domande alle quali i nostri ospiti risponderanno. “I ricordi sono ancora molto lucidi – spiega Maurizio Salari nell’intervista che andrà in onda la prossima settimana – per noi quel terremoto non fu una sorpresa, visto che dall’estate sulla piana di Colfiorito gli abitanti sentivano dei rumori strani. In Comune arrivavano telefonate tutti i giorni con tante persone che raccontavano di sentire la terra ribollire. Allertammo la protezione civile e allestimmo un piccolo campo di tende perché c’era il timore che potesse arrivare il terremoto – prosegue l’ex sindaco di Foligno – nei giorni seguenti al sisma, ricordo che nelle frazioni montane a volte erano i residenti a dare forza a noi amministratori. Nessuno ha voluto abbandonare la sua terra e questo è sintomo di grande spirito di adattamento da parte dei nostri concittadini”. Ma quali sono i numeri della ricostruzione? “Complessivamente l’Umbria ha ricevuto oltre 5 miliardi di euro – afferma Alfiero Moretti – dal punto di vista dei lavori, manca ancora un 1-2%, con 400 persone che ancora non sono rientrate nelle case per problematiche come ad esempio contenziosi sui cantieri. Bisogna dire comunque, che gran parte della ricostruzione è stata fatta nei primi dieci anni. La presidente della Regione – sottolinea il dirigente – ora vuole poter chiudere tutto entro i 20 anni dal terremoto”. Il responsabile regionale della protezione civile dell’Umbria, Sandro Costantini, in quegli anni era già in Umbria: “La mattina del 26 settembre ero già a Foligno per organizzare i lavori – ricorda – prima della scossa delle 11 avevamo mandato quattro o cinque squadre per fare dei sopralluoghi. Dopo il terremoto iniziarono arrivare voci in merito alle morti di dipendenti pubblici. I ponti radio erano saltati, così come le comunicazioni con quei pochi cellulari che erano disponibili – afferma Costantini – poi scoprimmo che a perdere la vita furono i colleghi della Soprintendenza e dei frati di Assisi. Fortunatamente però, gli altri colleghi al momento della scossa ancora non erano arrivati negli edifici che dovevano visitare e quindi evitarono il peggio”. Questi sono solo alcuni dei racconti e delle testimonianze degli ospiti di Rgu. Appuntamento dunque per lo speciale di lunedì 28 settembre e le interviste integrali che andranno in onda martedì 29, mercoledì 30 settembre e giovedì 1 ottobre.

Fabio Luccioli
Fabio Luccioli
Direttore di Radio Gente Umbra e Gazzetta di Foligno

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