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Incidente mortale, il gip si riserva di decidere sulla custodia in carcere del macedone

Pubblicato il 14 Ottobre 2015 10:56 - Modificato il 5 Settembre 2023 22:47

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Si è difeso affermando di non aver visto le donne che ha investito Fasli Ametovski, il macedone accusato di omicidio colposo ed omissione di soccorso. Il gip si è riservato di decidere in merito alla richiesta di convalida di arresto. Il giovane, 19enne e non 28enne come si pensava in un primo momento, è nel carcere di Spoleto da domenica mattina, dopo una notte di interrogatori a seguito dell’incidente stradale che ha portato alla morte di Annarita Guerrini e al ferimento di una sua amica. La sessantenne è stata falciata dall’auto guidata in via Santocchia di Foligno dal macedone, risultato positivo alla cocaina. Anche se lui, difendendosi, ha negato di averne fatto uso. Sarà l’esame autoptico ad accertare se la vittima è morta al momento dell’impatto o successivamente, quando il suo corpo è stato trascinato per circa cinquecento metri dalla vettura con a bordo anche il fratello del diciannovenne insieme alla compagnia e al nipotino. Secondo la procura di Spoleto, dopo essersi accorti di aver trascinato il cadavere, i fratelli Ametovski avrebbero tentato di depistare o addirittura occultare il corpo. Il sostituto procuratore Gennaro Iannarone ha chiesto la permanenza in carcere del ragazzo alla guida della Bmw, perché potrebbe far perdere le sue tracce una volta rimesso in libertà. Il macedone ha precedenti per guida senza patente e non ha ottenuto il rinnovo del permesso di soggiorno. Il diciannovenne è difeso dall’avvocato Donatella Panzarola.

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