Non ci sono sostanze tossiche, inquinanti e nemmeno metalli nell’acqua calda che esce da un pozzo privato di San Martino in Trignano di Spoleto. E’ il risultato delle analisi dei prelievi degli scorsi giorni effettuati dall’Arpa. I dati sono stati resi noti dall’Agenzia regionale nella mattinata di venerdì, nel corso del vertice svoltosi nella sede della prociv spoletina di Santo Chiodo. Il calore dell’acqua che esce da quel pozzo, circa 35 gradi, rimane comunque anomalo. Stesso discorso anche per gli altri due pozzi limitrofi, dove però la temperatura è di 15 gradi. Resta dunque da capire la causa scatenante di questo curioso fenomeno. Tra le ipotesi, quella di alcune sacche d’aria o il collegamento con alcuni giacimenti di lignite presenti in zona. Intanto anche l’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia ieri ha effettuato i suoi prelievi, inviando l’acqua a Roma. I risultati saranno pronti nei prossimi giorni. La sostanziale novità dopo l’incontro di quest’oggi tra Comune, protezione civile, Ingv, vigili del fuoco, Arpa, Usl e Forestale è quella dell’avvio di un monitoraggio più esteso per avere un quadro preciso dell’area coinvolta dal fenomeno. Monitoraggio più ampio sia in termini temporali che di area da controllare, proprio per conoscere più a fondo i motivi del fenomeno. Il coordinamento e l’individuazione dei soggetti incaricati di eseguire le attività di monitoraggio spetterà al Comune di Spoleto che, attraverso la protezione civile, svolgerà anche compiti più strettamente operativi informando preventivamente, sia in occasione dei nuovi prelievi, sia attraverso altre azioni volte alla sensibilizzazione e alla conoscenza del territorio, la popolazione interessata.
Pozzo con acqua calda a Spoleto, via al monitoraggio più esteso della zona
Pubblicato il 11 Dicembre 2015 15:31 - Modificato il 5 Settembre 2023 22:12
La sede spoletina della Protezione Civile
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