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Giano-Gualdo-Montefalco-Castel Ritaldi, otto consiglieri puntano alla fusione

Pubblicato il 1 Marzo 2016 14:17 - Modificato il 5 Settembre 2023 21:15

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E se un giorno Giano dell’Umbria, Gualdo Cattaneo, Castel Ritaldi e Montefalco diventassero un unico Comune? E’ l’auspicio di otto consiglieri comunali di minoranza che attualmente siedono sugli scranni di tre dei quattro Comuni e che hanno presentato una mozione congiunta che punta alla fusione amministrativa delle quattro realtà. Si tratta di Michele Antonini, Serena Massimi e Daniele Profidia per Gualdo Cattaneo, Anna Clelia Moscatini e Jacopo Barbarito per Giano dell’Umbria, insieme a Daniele Cimarelli, Leonello Celesti e Fabio Scarponi per Castel Ritaldi. Otto consiglieri di tre Comuni che, oltre ad inviare la mozione ai rispettivi consigli comunali, hanno inoltrato la proposta alla presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini e al sindaco di Montefalco Donatella Tesei. Il documento è stato spedito lunedì 29 febbraio in vista di quello che sarà il consiglio comunale congiunto di Giano dell’Umbria e Gualdo Tadino, due città che già da qualche mese avevano avviato l’iter per unirsi. L’appuntamento è per mercoledì 2 marzo alle 17.30 alla presenza anche della governatrice regionale. L’ipotetica fusione delle quattro città porterebbe all’istituzione di un Comune da oltre 19mila abitanti, come spiegato in una nota inviata dagli otto promotori della mozione. Sarebbe il dodicesimo per popolazione e l’ottavo per estensione territoriale dell’Umbria. “Vogliamo dare vita ad un unico grande ente – spiegano i consiglieri di minoranza – realizzando un processo di razionalizzazione istituzionale e amministrativa ampio e di prospettiva, in grado di dare vita ad un solo territorio che diventi protagonista della vita regionale e possa armonizzare le vocazioni territoriali di ognuno dei quattro Comuni attuali – proseguono i firmatari – Superare le visioni campanilistiche, nello spirito del legislatore nazionale, è possibile solo attraverso un progetto che unisca più realtà, che acquisti un peso specifico importante e che possa così beneficiare pienamente degli incentivi statali e regionali, offrendo alla popolazione servizi adeguati. In questo modo – concludono – arricchiamo la proposta minimale e asfittica individuata dalle amministrazioni di Giano dell’Umbria e Gualdo Cattaneo, chiamate ora a fare propria quella vocazione trasversale, aperta al dialogo e coraggiosamente riformista così a lungo sbandierata”.

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