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Giubileo, Renato Boccardo apre la Porta Santa del carcere di Spoleto

Pubblicato il 18 Marzo 2016 11:27 - Modificato il 5 Settembre 2023 21:05

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L’arcivescovo di Spoleto-Norcia Renato Boccardo ha aperto la Porta Santa della Misericordia del carcere di Spoleto. Ad accoglierlo i detenuti in regime di 41 bis, ovvero il così detto “carcere duro”. “Eccellenza, il cuore di Gesù batte con noi dietro le sbarre. Siamo prigionieri, ma non siamo soli” sono state le parole di uno di loro nell’accogliere Boccardo, che ha accolto l’invito di papa Francesco di aprire ed entrare anche nelle case di reclusione nell’anno del Giubileo della Misericordia. Alla celebrazione presieduta dall’arcivescovo e concelebrata dal cappellano Eugenio Bartoli ha partecipato un gruppo di detenuti in regime di alta sicurezza. Questo evento è stato preceduto da quattro visite che monsignor Boccardo ha compiuto in carcere negli ultimi quindici giorni e nelle quali ha incontrato i carcerati in regime di 41 bis. Il presule, prima della fine dell’Anno Santo, si recherà nuovamente nella casa di reclusione per celebrare il Giubileo anche con gli altri detenuti. La Porta Santa della Misericordia individuata e aperta è quella del corridoio che immette nella cappella del penitenziario. La liturgia è stata animata dagli stessi detenuti, preparati dal cappellano Bartoli e dal suo collaboratore, il diacono permanente Francesco Pietro D’Urso. Nelle preghiere dei fedeli l’arcivescovo ha invitato i detenuti a presentare a Dio misericordioso i familiari “che soffrono con voi la separazione” e quelle persone “che sono state ferite e soffrono a causa del vostro agire”. Al termine della celebrazione, monsignor Boccardo ha consegnato a tutti un’immaginetta del volto misericordioso di Cristo, scelto come immagine simbolo del Giubileo nella Chiesa spoletana-nursina.

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