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Bilancio, si allarga la spaccatura. Spettro commissariamento

Pubblicato il 10 Maggio 2016 20:09 - Modificato il 5 Settembre 2023 20:29

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La bomba è innescata e Nando Mismetti ha quattordici giorni di tempo per cercare di non farsela esplodere tra le mani. Quelli che porteranno al 24 maggio (giorno in cui si voterà il bilancio) saranno i suoi giorni più bollenti da sindaco di Foligno. Il conto alla rovescia per la sopravvivenza dell’attuale amministrazione è ufficialmente scattato martedì pomeriggio in prima commissione, quando Mismetti ha perso un’altra buona fetta della sua maggioranza. Oltre ai “dissidenti” Schiarea (MpF), Finamonti (Pd) e Ciancaleoni (Socialisti), ora il sindaco dovrà fare i conti anche con il ritorno dei malumori di Elio Graziosi (Gruppo misto) e Lorella Trombettoni (Pd). Nemmeno l’appello all’unità del segretario cittadino del piddì, arrivato in fretta e furia a poche ore dalla riunione della commissione, è servito a calmare le acque. Il bilancio, ma soprattutto la questione delle partecipate, non convince più una parte della maggioranza. Nel suo intervento Lorella Trombettoni ha ripresentato i suoi dubbi. “E’ dall’anno scorso che ho evidenziato delle criticità, ma non è arrivato nemmeno un minimo segnale dal Pd. Mi sento presa in giro”. Sulla stessa lunghezza d’onda Graziosi. “Il 24 maggio è una data storica” ha affermato, rimembrando l’entrata in guerra dell’Italia nel 1915. Ma il riferimento era ovviamente rivolto al prossimo consiglio comunale. E se Elio Graziosi e Lorella Trombettoni dovessero votare sulla stessa lunghezza d’onda di quanto fatto martedì, il centrosinistra non avrebbe più i numeri per governare. Già, perché se alla possibile assenza in consiglio comunale dei tre “dissidenti” si aggiungesse il voto contrario del primo e l’astensione della seconda, il bilancio non sarebbe approvato ed il commissariamento diventerebbe più di uno spettro. La sorpresa di giornata infatti è stato proprio il loro voto in commissione sul bilancio di previsione e sul Dup. La Trombettoni ha da subito annunciato la sua astensione. Identica la scelta di Graziosi, salvo poi trasformare la sua rinuncia in un “no”. Un cambio arrivato in seguito alle parole dell’assessore al bilancio Sigismondi, che hanno fatto infuriare l’ex esponente del Partito democratico. Non convincono le tesi della giunta su Fils, Vus e sulla vendita delle reti del gas. Nell’imbarazzo generale della maggioranza, anche la capogruppo Pd Seriana Mariani ha dovuto ammettere: “è vero, ci sono delle criticità”. Una resa arrivata davanti ad una minoranza che nel frattempo, oltre a sfregarsi le mani e sogghignare, ha salutato l’arrivo di Massimiliano Romagnoli (Obiettivo comune), presentatosi con più di due ore di ritardo, ma fondamentale per decretare la disfatta in commissione del centrosinistra. Il voto finale parla di sette commissari favorevoli, altrettanti contrari ed un astenuto. Nella sostanza, il mancato via libera in commissione di questi documenti non cambia nulla. Ma il dato politico è più che significativo. Qualora in consiglio comunale dovessero rimanere questi stessi valori, la giunta Mismetti sarebbe vicinissima al baratro. Ora la maggioranza ha quindici giorni di tempo per cercare di ricompattarsi. Mismetti dovrà decidere se ricucire con i tre “dissidenti” o ascoltare una volta per tutte le proposte politiche di Trombettoni e Graziosi. Quest’ultimo si è dimostrato anche molto duro con quelli che ha chiamato “dispersi”, chiedendo al sindaco di togliere le deleghe (riferendosi a quelle ai fondi europei di Schiarea) e addossando al Pd le responsabilità del comportamento dei tre. Il timer dell’esplosivo è partito. Come nei migliori film d’azione, la maggioranza dovrà scegliere quale filo tagliare per evitare la deflagrazione. Riuscirà il sindaco a cavarsela nel ruolo di artificiere?

Fabio Luccioli
Fabio Luccioli
Direttore di Radio Gente Umbra e Gazzetta di Foligno

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