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Vus, 26 milioni di debito. Annunciati nuovi investimenti

Pubblicato il 19 Ottobre 2022 09:11 - Modificato il 5 Settembre 2023 10:33

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L’azienda Vus “ha ad oggi 26 milioni di debito”, periodicamente rifinanziati con banche e fidi e punta ad eseguire nei prossimi dieci anni oltre 100 milioni di euro di investimenti. Parola del direttore generale Marco Ranieri, convocato insieme al presidente Vincenzo Rossi (accompagnati dai dirigenti della partecipata) dalla commissione consiliare Controllo o garanzia del Comune di Foligno, coordinata dal consigliere David Fantauzzi. Una riunione fiume iniziata alle 15.30 e terminata oltre tre ore dopo. 

PIANO INDUSTRIALE: 26 MILIONI DI DEBITI E 100 DI INVESTIMENTI

Per l’esattezza si è parlato di 118 milioni di euro di investimenti (orientati particolarmente verso il servizio idrico) fino al 2031, parte dei quali saranno generati dagli utili del servizio idrico/azienda/gas. Il restante fabbisogno, per 50 milioni, dovrà provenire dal mercato finanziario. “Stiamo valutando una serie di possibilità – ha detto Ranieri – o l’emissione di bond o la finanza strutturata (rivolgendoci a un pool di banche) con le garanzie che abbiamo”. Il tutto arrivando anche a estinguere le posizioni debitorie, grazie anche alla garanzia dei soci di non dividere l’utile ma di ricapitalizzarlo annualmente. “I soci hanno riconosciuto tale necessità – ha detto Ranieri – approvando la capitalizzazione degli utili per i prossimi 10 anni di sviluppo del piano”. Oltre ai lati negativi, “il bilancio ha anche aspetti positivi – ha spiegato il dg – e siamo gli unici ad averne nel contesto regionale. La nostra posizione debitoria non è importante rispetto al patrimonio, non lo supera. Se un giorno Vus fosse in difficoltà paradossalmente sarebbe possibile vendere gli asset e pagare i creditori senza chiedere soldi ai soci. Né Umbra Acque né la società di Terni sono in questa situazione, con debiti doppi rispetto al patrimonio. Ciò ci da la possibilità di avere appeal verso gli istituti finanziari”. Citata con orgoglio da Ranieri la ricapitalizzazione sociale passata da 700mila euro a 20 milioni.

FABBRICA DEI MATERIALI, STOP IN ATTESA DEL PIANO REGIONALE

Sull’investimento per la cosiddetta “Fabbrica dei materiali” il direttore ha fatto riferimento il progetto da circa 20 milioni di euro in attesa di finanziamento dal Pnrr (“finanziabile in ipotesi al 50% con il Pnrr e al 50% da piano industriale con “fondi esterni non a carico della tariffa”), che però ha subito uno stop e “dovrà essere rimodulato in accordo con la politica regionale” che sta andando nella direzione opposta, ovvero quella dell’abolizione del Trattamento meccanico biologico, su cui si basava il revamping del sito di Casone (come anticipato tempo fa dalle colonne della Gazzetta di Foligno). “Il Tmb al bando dal 2028 – chiarisce il dg – è il motivo per cui ci siamo dovuti fermare”. Il coordinatore Fantauzzi, in qualità di consigliere provinciale con delega all’Ambiente, ha parlato di mutamenti sostanziali nell’assetto regionale sulla politica dei rifiuti con il nuovo piano “che ancora non sappiamo se verrà approvato com’è e che prevede la realizzazione di un inceneritore dove conferire tutti i rifiuti indifferenziati, e l’affidamento a un gestore unico”.

FUTURO GESTORE UNICO, LE OSSERVAZIONI DI VUS 

Novità sulle quali anche Vus, a livello regionale, ha esposto osservazioni. “Oggi – ha detto Ranieri – in Umbria ci sono 9 gestori, il piano in futuro ne prevede due: uno per i segmenti cosiddetti ‘di monte’ (raccolta e spazzamento), con marginalità bassa e alta manodopera, e uno ‘di valle’ (trattamento e smaltimento) con marginanlità alta e bassa manodopera. Abbiamo rilevato che un unico gestore dell’intero ciclo potrebbe compensare coi margini del primo segmento i deficit del secondo”. Ulteriore osservazione al piano regionale: l’omissione del possibile affidamento del servizio anche alle società in house, proprio come Vus. “Un’eventualità prevista dalla legge, altrimenti non potremmo rientrare nei nuovi piani regionali di gestione”. 

“PIANO INDUSTRIALE SENZA PARTECIPAZIONE”

“Quello del piano industriale – ha detto in commissione il consigliere di opposizione Mario Gammarota –  è stato un percorso senza partecipazione, coperto da un velo di segretezza: oggi lo conosciamo per larghe linee e rileviamo già aumenti tariffari. Cosa dobbiamo aspettarci per i prossimi anni? Si parla di un +8,6% fino al 2026, è vero?”. Ranieri ha risposto affermando che “il piano industriale è stato condiviso con i soci e gestito nella maniera più corretta e nell’interesse dei soci stessi. Il dibattito è stato ampio: dalla presentazione a gennaio l’approvazione è arrivata a giugno”. Quanto alle tariffe “quelle del gas sono regolate; quelle idriche sono state in calo negli ultimi 4 anni per mancanza di investimenti mentre i rincari per l’igiene sono all’8%; quest’anno al 4%”.

TARIFFA PUNTUALE? PERCORSO ANCORA LUNGO

Da Gammarota la richiesta di delucidazioni sul possibile avvio del percorso per una tariffa “puntuale”, ovvero calibrata in base alla quantità di rifiuto prodotto. “Su questo fronte – ha detto Ranieri – dobbiamo considerare che oggi la tariffa è riscossa dai Comuni. Stiamo ragionando – su input di Auri – circa la possibilità di riscuoterla noi e poi eventualmente affrontare il tema della raccolta puntuale”. Contrario a questa ipotesi il consigliere Sigismondi: “Credo che il potere impositivo spetti ai Comuni e la riscossione esporrebbe Vus a turbolenze finanziarie a breve termine molto elevate. Che i Comuni vogliano scaricarsi di tali adempimenti? Questo significherebbe appensantire il gestore di incombenze che non gli spettano”. L’assessore Decio Barili è quindi intervenuto a tranquillizzare gli animi, dichiarando come “questa amministrazione in nessun contesto ha rappresentato la necessità di modificare l’impianto attuale. Verificheremo ogni possibilità per migliorare la situazione ma sinora il Comune di Foligno non ha mai ha prospettato un sistema di riscossione diverso da quello attuale”. 

IDRICO, FILTEM CGIL: “ASSUNZIONI URGENTI PER MANTENERE EFFICIENZA”

Sul tema degli investimenti nel settore idrico è intervenuto Euro Angeli, segretario generale Filctem Cgil di Perugia. “Un’azienda senza operai non può mantenere efficiente il sistema idrico e non riesce ad attuare investimenti per migliorare tariffa e qualità. Senza mezzi e senza personale operativo come si pensa che l’azienda possa arrivare alla fine del 2023? Da tre anni insistiamo sulle assunzioni. Tanti dipendenti sono ormai in pensione, alcune assunzioni sono state fatte ma il personale più competente (e anziano) nn c’è più. Sarà ora di mettere mano ai piani di assunzione del personale operativo?”. “Fino a ora – ha risposto Ranieri – abbiamo attuato una riorganizzazione aziendale e per l’area ambiente; ora arriviamo all’acqua, che si può dire sia andata avanti sinora per inerzia. Il deficit di investimenti lo stiamo colmando. quando siamo arrivati la carenza professionale apicale era terrificante: senza le teste che guidano è inutile assumere personale tecnico. Diamone atto al presidente, che lo ha capito. Partiremo dalla revisione delle reperibilità e assumeremo il personale che manca. Vogliamo anche reinternalizzare diverse operazioni date a terzi”.

BARILI: “PRONTI A TUTTO PER MANTENERE SERVIZIO PUBBLICO”

“Siamo con questo piano industriale a un passaggio storico fondamentale. Abbiamo capito – ha detto l’assessore delegato Decio Barili – che senza investimenti si muore. Come potremmo migliorare parco auto, personale e dirigenti? Dalla tariffazione puntuale siamo lontanissimi, sebbene sia il sogno di tutti noi. Certo le premialità fanno crescere, ma se non si comincia ad investire siamo lontanissimi da questo traguardo”. “Questa Amministrazione – ha aggiunto –  ha dato fiducia a Vus: un fatto non scontato se si considera che qualche socio non ha votato il piano industriale, e questo non possiamo passarlo sotto silenzio: è un atteggiamento discutibile. Foligno sostiene la ricapitalizzazione e non è semplice, sono soldi sottratti ad altre idee. Ma noi daremo attenzione totale e faremo di tutto perché il miglioramento del servizio trovi risultati; faremo di tutto per mantenere pubblico il servizio e la società”.

DIFFERENZIATA: “SERVIZIO ADEGUATO AI BISOGNI”

Passando dal piano industriale al tema della rimodulazione sperimentale del servizio di raccolta dei rifiuti per l’area “Foligno Ovest”, sul tavolo della commissione il coordinatore Fantauzzi ha portato foto, segnalazioni e anche un esposto sui disservizi, mediando le richieste via social di alcuni cittadini e riportando il malcontento. Anche i consiglieri di maggioranza Flagiello e Polli hanno chiesto di illustrare la logica riorganizzativa. “Abbiamo fatto un’analisi seria – ha risposto Ranieri – e ci stiamo mettendo la faccia per cambiare direzione. Abbiamo trovato diverse criticità: un calendario ‘scorrevole’ (con ritiri nei giorni festivi che ‘scivolavano’ in avanti) e tanti calendari diversi per ogni frazione; a Trevi sono ben 9. Oggi il servizio è puntuale, e si ritira anche in occasione dei festivi. Altra criticità quella dei circuiti senza logica, attuati per consuetudine. I percorsi sono stati tutti rimodulati in condizione di omogeneità. Quanto alle frequenze per carta e plastica – ha detto – chi ha il mastello piccolo può chiederne uno grande e nel frattempo può esporre il sacco.  Per la parte organica invece il raccoglitore va bene anche se la frequenza è bisettimanale e non più trisettimanale: a confermarlo studi fatti da noi e lo stesso piano regionale rifiuti. Dunque possiamo dire che il servizio è adeguato, né aumentato né diminuito”.

“ASPETTIAMO CHE LA RIORGANIZZAZIONE DIA I SUOI FRUTTI”

“L’azienda – ha affermato Ranieri – sta rinnovando tutte le flotte, abbiamo aggiudicato la gara. Lavoreremo sull’organizzazione dei turni di lavoro in una scala di ambito. Il 7 novembre parte la sperimentazione per la metà della città di Spoleto, ai primi di dicembre sarà estesa a tutta la città di Foligno e da gennaio sarà compiuta la transizione al nuovo sistema di raccolta anche a Spoleto. Entro il 2023 l’operazione di riorganizzazione – che prevede anche nuove assunzioni – giungerà a compimento per tutto l’ambito. Solo per i mezzi investiremo 12 milioni: certamente offriremo un servizio più adeguato”. “A Foligno – ha spiegato l’ingegnere Danilo Vivarelli, dirigente del Servizio igiene urbana – sono 7.000 i mastelli da 40 litri e 25.000 quelli da 240 litri, fra case e utenze commerciali. I condomini possono passare ai secchi da 240 litri e ne beneficerà anche il decoro urbano. Certo per noi è più oneroso ma così il Comune vince sulla qualità del servizio, il costo non aumenta e vince anche il nostro comparto produttivo con una migliore qualità del lavoro. “Stiamo per acquisire una quarantina di operatori in più – ha concluso Ranieri – e faremo minore ricorso al lavoro straordinario; i dipendenti avranno meno problemi di accesso alle ferie. Certamente ci saranno delle rettifiche da fare e dovremo migliorare e mettere a punto i percorsi, ma si è partiti da una situazione che ci dicevano fosse un disastro. Non basta una bacchetta magica. Abbiamo studiato, abbiamo fatto analisi serie con metodi seri e stiamo lavorando in un servizio che – dobbiamo ricordarlo – non chiude il bilancio. La riorganizzazione comporta un aumento di costi e la previsione di turnover: aspettiamo che il nostro lavoro dia frutti”.

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