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Gaite, palio revocato? Dalla San Pietro: “Vittoria giusta, ecco il perché”

Pubblicato il 15 Luglio 2016 18:11 - Modificato il 5 Settembre 2023 19:48

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La gaita San Pietro non lascia. Anzi, raddoppia. Il pomo della discordia riguarda il palio 2016. Prima assegnato ai gialloverdi il 26 giugno nel corso della serata conclusiva della manifestazione, poi ritirato il 4 luglio su decisione del podestà, Angelo Santificetur. Una decisione, quella presa, che non ha lasciato con le mani in mano i vertici della San Pietro, pronti a rilanciare alle soluzioni adottate dal numero uno del Mercato delle Gaite. “Non possiamo esimerci dal rendere noti i fatti salienti e decisivi della vicenda – scrive in una nota la San Pietro – tutti riscontrabili documentalmente sulla base degli atti dell’Ente”. E’ così che nel comunicato diramato dal console Roberto Crisanti, viene sviscerata nel dettaglio tutta la vicenda partendo dall’interpretazione dell’articolo 24 del Regolamento. “In buona sostanza – spiegano dalla San Pietro – per impedire a tutti i costi la nostra vittoria, si era giunti persino a disconoscere la validità di un regolamento da tutti pacificamente accettato prima e durante la manifestazione”. Ma oltre all’assegnazione o meno del palio, a Bevagna è “giallo” anche sulle dimissioni del podestà Santificetur. Prima rassegnate in maniera irrevocabile il 30 giugno e poi ritirate il 3 luglio, per dichiarare il giorno seguente di voler ritirare il drappo vinto dalla San Pietro. Per la gaita comunque, il dietrofront di Santificetur è privo di qualsiasi efficacia giuridica, soprattutto in base all’articolo 20 del Regolamento che spiega come “il giudizio finale espresso dai giudici è inappellabile, salva l’ipotesi di errori di calcolo”. E’ per questo motivo, come conclude la nota della gaita guidata dal console Roberto Crisanti, che la San Pietro “respinge al mittente l’infondata pretesa di annullare l’assegnazione del palio”. Insomma, la toppa messa da Santificetur sembra essere peggiore del buco. L’importante ora è salvaguardare l’immagine di una manifestazione dall’altissima caratura culturale per l’Umbria. Forse però, era giusto farlo già da qualche settimana.

Fabio Luccioli
Fabio Luccioli
Direttore di Radio Gente Umbra e Gazzetta di Foligno

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