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“Piccicale stadium”, polemica sul bando: “Disparità di trattamento”

Pubblicato il 2 Agosto 2016 15:23 - Modificato il 5 Settembre 2023 19:40

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In questo periodo sarà possibile visitare le strutture in due giornate, mentre le domande andranno compilate esclusivamente online dall'homepage del sito istituzionale del Comune

L’impianto sportivo folignate di Santopaolo cambia gestione. Dopo più di trent’anni, infatti, la famiglia Salari lascia la conduzione dei campetti di via Marconi a Simone Ortenzi, presidente del Foligno Calcio a 5. Un cambio di gestione determinato dalla scadenza della concessione, avvenuta lo scorso 30 giugno, a cui ha fatto seguito l’avvio di una procedura di selezione pubblica da parte del Comune di Foligno, che dell’area cosiddetta di “Piccicale” è proprietaria. Selezione che si è conclusa con l’affidamento dei campetti, come detto, a Simone Ortenzi. Notizia che ha portato però qualcuno a storcere il naso, come Alan Pergolari, vicepresidente del Calcetto Foligno, squadra che sui campetti di via Marconi si allena. “Anche questa volta i soldi e gli interessi economici la fanno da padrone – è l’attacco di Pergolari – Non bastano 36 anni di storia, non basta trasformare un impianto di terra battuta in uno stadio con terra sintetica – prosegue – È bastato sventolare proprietà, terreni e case in eredità e se una famiglia viene dopo oltre 30 anni ‘sfrattata’ – denuncia – chi se ne frega. Avete vinto, bravi, ma non sarete mai come noi, quelli come noi non mollano mai e preferiscono i rapporti umani – conclude – al Dio denaro”. Parole dure, quelle pronunciate da Alan Pergolari, a cui fa eco anche la consigliera comunale di Impegno civile, Stefania Filipponi, che apostrofa come “discutibile” la scelta dell’amministrazione locale “che imperterrita – denuncia – continua nel processo di omologazione e di consolidamento del collaudato sistema clientelare”. La capogruppo di Impegno civile parla dunque di “disparità di trattamento”, dichiarando come “l‘esecutivo folignate si ricorda di applicare leggi e regolamenti a suo insindacabile piacimento”. 

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