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Foligno, Filipponi denuncia: “Cento profughi ospitati in poche stanze”

Pubblicato il 15 Novembre 2016 14:05 - Modificato il 5 Settembre 2023 18:47

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Oltre cento profughi ospitati in una struttura chiusa da anni, con solo 15 camere e 25 letti e con un sistema di raccolta e smaltimento delle acque bianche e nere praticamente inesistente. È lo scenario dipinto dalla consigliera comunale di Foligno, Stefania Filipponi. La struttura a cui fa riferimento l’esponente di Impegno civile è l’albergo “Le Castelle” in località Piani di Ricciano a Colfiorito dove, secondo quanto riportato dalla stessa, la scorsa settimana si sono riaperte le porte per dare ospitalità a quegli stranieri arrivati a Foligno con il piano di “emergenza sbarchi” avviato dalla prefettura di Perugia. Insomma una situazione su cui Stefania Filipponi vuole vederci chiaro, al punto da aver presentato un’apposita mozione, con la quale chiedere a sindaco e giunta chiarimenti a tutto tondo, a cominciare dal numero esatto di profughi accolti ed attualmente presenti sul territorio comunale. L’esponente di minoranza chiede poi delucidazioni sulle modalità di collocazione e monitoraggio, sui costi sostenuti da Comune e Regione e su quali siano i soggetti che gestiscono i servizi di accoglienza ed accompagnamento. Ma non solo. Per Stefania Filipponi è anche necessario che si verifichi l’idoneità delle strutture utilizzate per l’accoglienza, sia da un punto di vista tecnico che igienico sanitario, oltre che avviare assemblee pubbliche per evitare disagi ai residenti ed un’eccessiva concentrazione di migranti su territori scarsamente popolati. “Il sistema di accoglienza messo in atto dal Comune di Foligno, con la sistemazione dei richiedenti asilo inizialmente nelle casette di legno, e con una concentrazione eccessiva rispetto a territori a bassa densità abitativa – scrive a questo proposito la consigliera – sta creando una crescente preoccupazione tra la popolazione e livelli di criticità non più a lungo sostenibili”. Insomma, il piano adottato dall’amministrazione Mismetti per l’esponente di Impegno civile “non sembra garantire efficaci percorsi di integrazione e inclusione”. Tornando alla questione dell’albergo “La Castelle”, Filipponi conclude spiegando come in questi giorni gli stessi residenti abbiano segnalato ad Arpa e prefettura lo scarico a cielo aperto, in terreni adiacenti, delle acque reflue, con tutto ciò che ne potrebbe conseguire.

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