La crisi economica prima e il terremoto poi colloca purtroppo la ex Merloni per numero di addetti diretti ed indiretti, fra le vertenze industriali più importanti del paese. I numeri riguardanti la realtà delle JP Industries non sono assolutamente da sottovalutare: il territorio coinvolto interessa una popolazione di circa 70mila abitanti nella fascia appenninica dell’Umbria, con un’incidenza che nell’ultimo decennio ha visto “sparire” più di 1.000 posti di lavoro diretti, più altrettanti dell’indotto, senza contare la tante attività del commercio e dei settori dell’artigianato e dei servizi che hanno progressivamente chiuso i battenti. Nella sostanza il numero degli occupati è calato complessivamente nel territorio di oltre 5mila unità e con la recente crisi sismica che ha coinvolto anche il nostro territorio rischia di diventare la goccia finale di un vaso che sta per traboccare; la situazione nella fascia appenninica sta diventando sempre più drammatica con pochissime risposte trovate per risolvere questa realtà. Solo per quanto riguarda i lavoratori in forza alla ex Merloni ad oggi la situazione vede una doppia difficoltà del tutto irrisolta: 350 sono gli addetti che sono senza reddito ed hanno esaurito il beneficio degli ammortizzatori sociali (150 ad ottobre 2015 e 200 lo scorso 12 ottobre) ai quali si aggiungeranno altri 200 a scadenza ad ottobre 2017. Trecentocinquanta sono invece i lavoratori riassorbiti sul versante umbro da JP Industries ed altrettanti sono quelli sul versante marchigiano, ma anche questa vicenda si è ben presto arenata in una pastoia di contenziosi che nei fatti ha impedito agli assunti di lavorare, tanto che ad oggi sono in regime di ammortizzatori sociali anche loro. Per i lavoratori ormai licenziati e senza nessun sostegno al reddito la situazione è drammatica, la Jp Industries richiede misure che diano tempi e risorse certe per la riconversione industriale del territorio, strumenti snelli che possano consentire alle aziende che volessero investire (ed alcune ce ne sarebbero) di poterlo fare. Inoltre sul versante Jp di Giovanni Porcarelli, la fase di stallo e di contenzioso con le banche che dura ormai da anni, rischia di mettere a repentaglio il possibile futuro anche di quella realtà ed è per questo motivo e per gli altri contenziosi che il sindaco di Gualdo Tadino Massimiliano Presciutti e il sindaco di Nocera Umbra Giovanni Bontempi hanno chiesto con una lettera mostrata fuori i cancelli dell’industria un impegno concreto ed immediato da parte del governo nazionale e regionale, di essere convocati urgentemente in sede ministeriale e la possibilità di poter ospitare una seduta straordinaria ed aperta del consiglio regionale a tema Jp.
“Il Governo deve ascoltarci”: lettera dei sindaci di Gualdo e Nocera per la crisi lavorativa
Pubblicato il 16 Novembre 2016 15:55 - Modificato il 5 Settembre 2023 18:46
Il sindaco Presciutti e il sindaco Bonàempi mentre leggono la lettera ai lavoratori
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