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Norcia rinasce dal suo cuore

Pubblicato il 29 Dicembre 2016 10:34 - Modificato il 5 Settembre 2023 18:27

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Norcia è viva più che mai. A pochi giorni dalla riapertura di corso Sertorio le sensazioni sono incredibili, di quelle che ti fanno solo dire grazie. Ininterrottamente un fiume di persone si sono riversate sulla città cuore della Valnerina per dimostrare la propria vicinanza ad una comunità così fortemente colpita. Paesani, amici, parenti ma anche ovviamente turisti che hanno voluto dare il proprio contributo con acquisti di prodotti locali e non solo. L’emergenza che ancora si respira e si vive a 360° a Norcia sembra quasi un contorno. Ci sono le zone rosse, case inagibili e via impraticabili, le mura completamente dilaniate e campanili abbracciati da puntellature e gru, ma nonostante ciò, i nursini hanno il cuore e la voglia di ripartire velocemente. Le saracinesche sono state riaperte da diverse attività come i bar, il negozio d’informatica, la norcineria del corso e altre pian piano si stana adoperando per un’imminente riapertura. Norcia è stata duramente ferita e il simbolo del sisma, quella piazza transennata con la basilica di San Benedetto coperta e ingabbiata, è lo specchio di questo terribile evento. Questo per i nursini è solo un arrivederci, come scritto su moltissime vetrine. “Il giorno di Natale è stata un’emozione incredibile vedere tutte queste persone che ci hanno voluto omaggiare del loro affetto – dichiara il sindaco di Norcia, Nicola Alemanno – come sappiamo tutti, Norcia nei periodi estivi è una città che basa moltissimo le sue forze sul turismo e sia il giorno di Natale che quello di Santo Stefano in città e fuori le mura hanno girato lo stesso numerosi turisti. Noi abbiamo voluto testimoniare questa voglia di ripartire immediatamente proprio per non abbatterci e non adagiarci sulle situazioni di stallo post-terremoto. I commercianti che hanno riaperto a corso Sertorio – prosegue il primo cittadino – hanno grandi difficoltà a rientrare a casa, quasi tutti si ritrovano con inagibilità totali dei loro appartamenti, ma l’aver riaperto le botteghe è un grande passo in avanti. Il viale era un circolo vizioso, in quanto il corso è stato aperto soltanto da un lato quindi si arrivava a piazza San Benedetto per poi tornare indietro. M gli occhi delle persone, i loro sorrisi e abbracci sono stati un momento indimenticabile che ci danno la forza necessaria per continuare a lavorare forte nei prossimi mesi. Cercheremo di aprire nel modo più rapido possibile le altre vie del centro per far ripartire in brevissimo tempo la macchina commerciale della nostra città, anche se devo dire un grazie a tutti coloro che anche durante le feste hanno voluto usufruire dei nostri prodotti locali per regali e doni. Numeri alla mano abbiamo dei dati incredibili. Questo terremoto ha spazzato via l’anima di Norcia con una furia senza eguali, ma con l’arcivescovo Boccardo – conclude il sindaco Nicola Alemanno – facevamo una riflessione pochi giorni fa, durante una concelebrazione a Montecassino dove il coro della città e il coro benedettino di Norcia si sono uniti. Ovvero che nonostante la gravità della situazione, il simbolo della nostra comunità, la statua di San Benedetto, non ha subito alcun danno. Questo è un segno tangibile di quello che dobbiamo portarci dentro per il futuro. Siamo feriti, è vero, ma non del tutto e vogliamo ripartire proprio da San Benedetto più forti di prima”. In questo turbinio di emozioni e soprattutto di avvenimenti, la forza di Norcia è nei nursini stessi, persone abituate a combattere e lottare ma soprattutto a lavorare duro per l’intero anno. Nessuno si è dato per vinto e il clima di positività che si respira attraverso le attività, magari spostate per motivi logistici, è comunque altissimo. Non c’è stata mai la sensazione di una città che voleva adagiarsi sul dolore, ma semplicemente la sensazione di avere a che fare con lavoratori, coltivatori o allevatori che hanno ripreso in mano ciò cosa sapevano fare meglio. I LOVE NORCIA – Tra le moltissime iniziative post-terremoto che stanno facendo ripartire Norcia c’è senza dubbio la onlus “I Love Norcia” nata quasi per un gioco e poi divenuta un progetto ambizioso e importante per la città stessa. “Subito dopo le scosse di agosto pensai ad un logo che rappresentasse la città – dichiara Daniele Liberti, primo fondatore della onlus e disegnatore del marchio – un po’ perché con amici era da tempo che volevamo dare un simbolo a Norcia che potesse emulare il più noto ‘I love New York, giocando sulle nostre mura che appunto disegnano una sorta di cuorem mi è venuto in mente questo gioco, l’apertura della pagina Facebook e le successive richieste di aiuto che arrivavano di continuo, ci hanno fatto riflettere sulla creazione di questa associazione. I primi passi furono creare dei doni da dare ai volontari che lavoravano nel territorio quindi cappelli, adesivi e t-shirt. Ma eravamo consapevoli – prosegue – e speravamo di spargere a macchia d’olio i prodotti. Nell’era della comunicazione e dei simboli, aver convogliato gli occhi del web e dei media sulla nostra città è stato importantissimo. Il timore era che dopo lo spegnimento dei riflettori, si sarebbe spenta anche la voglia di aiutare. I Love Norcia ha l’obiettivo di realizzare una struttura chiamata Arca, che potrà essere un punto di riferimento futuro in caso di altre possibili scosse, ma soprattutto un punto d’informazione dove si potrà fare prevenzione sul sisma e un centro di studi scientifico sui terremoti. Questo simbolo sarà realizzato grazie a un contest internazionale tra architetti per poter costruire un’opera funzionale per la cittadinanza, ma appetibile anche dal punto di vista estetico. Il marchio è stato abbracciato da squadre locali come Perugia o squadre di serie A come Lazio e Juventus. Durante la riapertura del centro storico vedere turisti che andavano alla ricerca del cappello o della maglia con il logo di ‘I love Norcia’ è stata una delle emozioni più grandi che abbia mai vissuto”.

I turisti che tornano a piazza San Benedetto (foto Vissani)
Il presepe realizzato alla chiesa della Madonna delle Grazie a Norcia (foto Vissani)

 

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