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Gelo d’aprile, perdite vitivinicole fino al 100%. La storia di un produttore di Montefalco

Pubblicato il 24 Aprile 2017 10:58 - Modificato il 5 Settembre 2023 17:33

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I produttori vitivinicoli dell’Umbria sono in ginocchio. Conseguenza di un clima pazzo, che la scorsa settimana ha portato a quattro nottate con le temperature che in alcuni casi sono addirittura scese sotto lo zero. Il che ha comportato gravissimi danni alle vigne del Cuore verde d’Italia. Interi ettari letteralmente “bruciati”, con perdite che vanno dal 20 al 30% del raccolto, sino ad toccare anche il 100% della produzione. Nemmeno gli sforzi e le nottate insonni dei produttori hanno potuto salvare la situazione. Già, perché in nottate di gelo come quelle degli scorsi giorni, ci si organizza accendendo dei falò tra i filari per cercare di scaldare le vigne. Ma l’ondata straordinaria di freddo arrivata a fine aprile ha polverizzato anche le speranze di chi, fino all’ultimo, ha lottato per salvare il frutto di un intero anno di lavoro. A descrivere la situazione è Marco Caprai, presidente di Confagricoltura Umbria intervenuto ai microfoni di Radio Gente Umbra: “I danni nei vigneti in Umbria, così come in tutta Italia, sono molto ampi – spiega Marco Caprai –. Particolarmente colpito è stato il Centro. In Toscana si parla di più 100 milioni di danni, mentre in Umbria siamo intorno ai 15-20 milioni. Si va da percentuali che si aggirano intorno al 20-30 per cento di vigne bruciate, sino ad arrivare anche al 100%”. Caprai prosegue poi nella sua descrizione: “E’ stata un’ondata anomala, con quattro giornate di gelo ripetuto. Di solito può capitare di avere una sola gelata notturna: incontrare alla fine di aprile quattro notti con temperature sotto lo zero è decisamente anomalo – prosegue Caprai – a memoria d’uomo non viene ricordata una cosa così, probabilmente un paragone simile può essere fatto con i 1955. Un evento così in agricoltura è paragonabile ad un terremoto”. LA STORIA – Nella zona del Sagrantino di Montefalco, tra i produttori che hanno subito i maggiori danni c’è sicuramente Francesco Mariani della cantina Raìna. E’ stato lo stesso Mariani a raccontare, passo dopo passo, quanto stava avvenendo. Attraverso il suo profilo Facebook ha pubblicato foto e fatto il resoconto di nottate terribili. “Lo scorso anno le gelate ci bruciarono sette ettari di vigne su un totale di dieci – racconta Mariani intervistato da Radio Gente Umbra -. Quest’anno è andata peggio, visto che abbiamo perso il 100%. Vedremo se qualche varietà tardiva si salverà, ma poco cambia”. Tra i suoi filari la temperatura è arrivata sino a meno quattro gradi e nessuno sforzo per riparare le vigne è servito: “Nei giorni precedenti al freddo ci eravamo adoperati con trattamenti biodinamici e le notti abbiamo acceso qualche falò, ma i tentativi sono stati vani – prosegue il titolare della cantina Raìna -. Dopo due anni così, c’è solo grande sconforto. Non possiamo far altro che rimboccarci le maniche, anche se la nostra situazione è appesa a un filo”. Ed è per questo che è già scattata la macchina della solidarietà. “Ho ricevuto diverse chiamate da parte di ristoratori ed altri soggetti, disponibili a comprare il vino che abbiamo in cantina – spiega Francesco Mariani -. In momenti come questo, fa davvero piacere sentire la vicinanza delle persone”.

Fabio Luccioli
Fabio Luccioli
Direttore di Radio Gente Umbra e Gazzetta di Foligno

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