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Fils, la verità del sindaco e giunta: “Non ci stiamo a passare da carnefici”

Pubblicato il 3 Agosto 2017 11:27 - Modificato il 5 Settembre 2023 16:56

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“Non ci stiamo a passare da carnefici”. E’ questo, in estrema sintesi, il pensiero di Nando Mismetti. Il sindaco di Foligno parla e lo fa a nome di tutta l’amministrazione comunale sul caso Fils. Supportato in conferenza stampa dalla sua vice Rita Barbetti e dall’assessore con delega alle partecipate Elia Sigismondi, il primo cittadino è un fiume in piena e non le manda certo a dire. Già, perché la discussione sulla partecipata a tratti è diventata rovente e, come lo stesso sindaco ha precisato in più di un’occasione, “non si gioca con il posto di lavoro delle persone”. Attacchi da parte di lavoratori, sindacati e opposizioni hanno convinto l’amministrazione a ripercorrere le tappe del mancato accordo con le maestranze sul Piano industriale, che ha poi portato alla liquidazione della Fils. Per il sindaco, quello redatto dal professor Ferranti è l’unico documento che può garantire un futuro all’azienda e ai lavoratori. Mentre, a detta dell’amministrazione comunale, il Piano presentato dai sindacati, oltre ad essere stato presentato diversi mesi dopo la liquidazione, “prevede addirittura sei esuberi”. “Lavoratori e sindacati non approvato la nostra proposta, ma non entro in merito di questa loro legittima scelta – spiega Nando Mismetti –. Voglio però ricordare che la stessa, prevedeva tre nuove assunzioni e quindi la fine di alcune situazioni di precariato. Oltre a questo, il contratto sarebbe passato da enti locali a multiutility con un aumento delle ore di lavoro ed una riduzione del suo costo, visto che avremmo risparmiato sugli straordinari e sarebbe arrivato un efficientamento dell’azienda. Sfido a trovare in tutto il mondo – prosegue il sindaco – una situazione come la nostra, dove viene applicato il contratto degli enti locali. Non abbiamo proposto una cosa mostruosa, ma semplicemente l’adeguamento ad altre situazioni”. Insomma, per l’amministrazione comunale, la salvaguardia dei posti di lavoro è stata sempre messa al primo posto. “Con la Fils in liquidazione, non potevamo bloccare un’intera città – precisa l’assessore Sigismondi – è per questo che abbiamo messo a gara i vari servizi svolti dall’azienda. I lavoratori però non perderanno il loro posto perché, secondo la legge Madia, saranno ricollocati all’interno di quelle aziende che vinceranno i bandi, come previsto dalla clausola di salvaguardia”. AI SINDACATI – Il primo cittadino non ha certo evitato di lanciare diverse bordate. Le prime sono arrivate nei confronti dei sindacati, che nella loro rivisitazione del Piano industriale, prevedono sei esuberi. “E’ facile dire che tutti i lavoratori sono d’accordo ad una situazione che prevede la mobilità per sei dipendenti – afferma il sindaco – vorrei vedere le firme dei trentasei dipendenti su quella proposta e vorrei inoltre sapere i nomi delle sei persone che vorrebbero mettere nella via crucis degli esuberi. E’ troppo semplice giocare sul destino delle persone con una serie di punti interrogativi”. Ed entrando nel merito della proposta sindacale, Mismetti è chiaro: “non corrisponde a due elementi importanti. Il primo è quello di attenersi alle norme, ovvero garantire un’utile dell’azienda entro due o al massimo tre anni. Oltre a questo e viste le perdite di Fils– prosegue –, è necessaria la ricapitalizzazione. Dato però che si utilizzano dei soldi pubblici, bisogna avere le garanzie che le azioni messe in campo rimettano effettivamente la società in bonis”. AI CONSIGLIERI COMUNALI – Ma lo sguardo di Nando Mismetti è rivolto anche ai consiglieri comunali e ai loro attacchi al governo cittadino su come è stata gestita la Fils prima e la sua fase di liquidazione poi. “In questi giorni ho visto tanti paladini della Fils e dei suoi lavoratori, molti dei quali in questi anni sono stati i carnefici dell’azienda stessa. Adesso è ora che questa gente venga allo scoperto. Il consiglio comunale è sovrano e i consiglieri comunali hanno il dovere e il diritto di fare una proposta di delibera. Siccome ritengono che quella fatta dai sindacati è condivisibile – afferma Mismetti -, abbiano la coerenza di presentare il documento in consiglio comunale e di votarlo. Io non la voterei, ma tutti questi paladini si assumessero le responsabilità e, con i voti sufficienti, l’approvassero”. FUORI DAI DENTI – Ma il primo cittadino è un fiume in piena e non riesce a trattenersi. “In questi anni abbiamo sempre difeso la Fils di fronte a coloro che negli anni erano i carnefici e che invece ora si spacciano da paladini – sostiene il sindaco -. Non a caso abbiamo presentato un piano industriale con una ricapitalizzazione importante. Penso ancora che una società pubblica, per fare dei servizi di manutenzione, dà più garanzie di altre realtà. Abbiamo proposto un Piano industriale che prevedeva gli stessi livello occupazionali, tre nuove assunzioni ed il Comune di nuovo come socio unico – specifica Mismetti –. Potrei anche andare oltre e dire che il nuovo contratto non è che non va bene per una questione economica, ma perché bisognerebbe iniziare a lavorare la mattina e il pomeriggio: è importante che i cittadini vengano a conoscenza di questo. Dopo che abbiamo preso schiaffi per dieci anni, ora non ci stiamo a passare da carnefici e da quelli che vogliono mandare via le persone”.

Fabio Luccioli
Fabio Luccioli
Direttore di Radio Gente Umbra e Gazzetta di Foligno

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