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Inquinamento dei fiumi, l’Arpa pensa ad una centralina tra Foligno e Bevagna

Pubblicato il 25 Ottobre 2017 14:28 - Modificato il 5 Settembre 2023 16:36

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Una nuova stazione per il monitoraggio delle acque superficiali del Marroggia-Teverone e del fosso Alveolo. E’ su questo fronte che stanno ragionando Arpa, Comuni di Foligno e Bevagna per difendere i fiumi che bagnano il territorio e che, negli ultimi tempi, hanno destato non poche preoccupazioni sia tra i cittadini che tra le istituzioni. Preoccupazioni che si stanno traducendo ora in un piano d’azione concreto che prevede, appunto, l’installazione di una terza centralina per il controllo continuo dei parametri chimico-fisici delle acque. Sono già due, infatti, quelle presenti. Una si trova sul fiume Timia, a valle della confluenza con il Clitunno. L’altra, invece, è proprio sul Clitunno, prima dell’ingresso nell’Accolta di Bevagna. La terza, quella cioè di prossima installazione, sorgerà sul territorio folignate, ed in particolare nella zona di Casevecchie. In cantiere un’operazione da 22mila euro, soldi che verranno stanziati dall’Arpa e di cui disporrà il Comune di Foligno. Sarà l’amministrazione Mismetti, infatti, ad occuparsi della progettazione e dell’esecuzione degli interventi. In quest’ottica la giunta folignate ha approvato, proprio negli scorsi giorni, la delibera con cui dà di fatto l’ok alla convenzione che verrà stipulata con l’Agenzia regionale per la protezione ambientale dell’Umbria e il Comune di Bevagna guidato da Annarita Falsacappa. Ed era stato proprio il sindaco bevanate, negli scorsi mesi, a farsi portavoce delle istanze dei propri concittadini, che avevano segnalato una morìa di pesci nelle acque del Timia-Teverone e la presenza di cattivi odori. Quell’episodio – l’ultimo, in ordine cronologico, di tutta una serie di casi analoghi registrati nel corso degli anni – aveva reso necessario, tra l’altro, l’intervento dei carabinieri del Nucleo operativo ecologico di Perugia. In quell’occasione si era proceduto al prelievo di alcuni campioni da analizzare ed era stato presentato un esposto alla procura della Repubblica di Spoleto. Esposto a firma del sindaco Falsacappa che, denunciando la gravità dell’accaduto, aveva ribadito l’urgenza di porre rimedio ad una storia che si ripete con continuità da ormai troppo tempo.

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