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Immigrazione clandestina, nei guai i gestori di un’agenzia viaggi di Foligno

Pubblicato il 2 Febbraio 2018 06:23

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Favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. E’ questo il capo d’accusa con il quale gli uomini della Squadra mobile di Perugia hanno arrestato alcuni soggetti che svolgevano l’attività criminale sul territorio. Gli agenti di polizia coordinati dal dirigente Virgilio Russo “hanno smantellato – si legge in una nota della Questura – un sodalizio criminale” che, come detto, favoriva l’immigrazione clandestina. Nell’operazione sarebbero coinvolti anche i responsabili di un’agenzia di viaggi di Foligno. Tre le misure cautelari adottate, nei confronti di P.P., 37enne albanese e due italiani di 47 e 44 anni. “I tre – spiegano dalla Questura – avevano costituito un sodalizio criminale che, a partire dal 2013, aveva consentito a decine di cittadini albanesi di entrare illecitamente negli Stati Uniti d’America a fronte del pagamento di migliaia di euro per l’espletamento della pratica”. Gli agenti hanno ricostruito un giro di falsi passaporti, alimentato dal cittadino albanese e la successiva attività del 47enne e del 44enne, che gestivano l’agenzia di viaggi di Foligno. All’incontro con la stampa ha partecipato un ufficiale di collegamento della Homeland Security di stanza presso l’ambasciata Usa a Roma. Il cittadino albanese provvedeva alla contraffazione di passaporti italiani dei quali era stato denunciato il furto o lo smarrimento, apponendovi le foto e le generalità dei connazionali che volevano raggiungere l’America. Fatto ciò, i due italiani prenotavano i relativi biglietti aerei compilando il modulo Esta e dichiarando falsamente che i viaggiatori possedevano la doppia cittadinanza albanese e italiana. In questo modo, i cittadini albanesi entravano negli Usa senza bisogno di visto d’ingresso, potendo trattenersi teoricamente per i soli 90 giorni previsti dal regime Esta, ma in molti casi permanendo in quel Paese ben oltre la scadenza consentita. A chi si appoggiava al sodalizio, veniva richiesta una cifra intorno ai 20mila dollari. Circa 40 i passaporti finti realizzati in cinque anni. Gli investigatori della Squadra mobile della Questura, coadiuvati dagli agenti del commissariato di Foligno, sono tuttavia riusciti a smantellare il sodalizio criminale. Tutto è partito da una segnalazione di un’agenzia statunitense deputata al monitoraggio delle frontiere, l’International Homeland Security, che aveva rilevato un numero anomalo di prenotazioni di biglietti aerei per gli Usa ed un consistente flusso di cittadini albanesi verso l’America. I tre guadagnavano migliaia di euro per ogni albanese che facevano entrare negli Stati Uniti con questo stratagemma, applicato in diverse decine di casi. Per loro il reato contestato è quello di associazione a delinquere finalizzata al favoreggiamento pluriaggravato della immigrazione clandestina e di ricettazione. L’albanese si trova nel carcere di Capanne, mentre i due italiani sono ai domiciliari.

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