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Non solo acqua, a Sassovivo si produrrà bioplastica con gli scarti del bosco

Pubblicato il 25 Febbraio 2018 11:20

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Realizzare materiali in bioplastica utilizzando gli scarti che il bosco produce naturalmente. Un progetto ambizioso e quantomai innovativo ma pronto per essere messo in piedi. A realizzarlo saranno i soci della Fonti Sassovivo spa, ovvero la società che, passo dopo passo, sta tornando a far rivivere un luogo tanto amato dai folignati. Società che ha come obiettivo principale quello di tornare ad imbottigliare la storica acqua della sorgente Sassovivo. Ma nell’acquisto dello stabilimento e dei 180 ettari di bosco che circondano le Fonti, le ambizioni dei soci sono anche altre. A partire dalla realizzazione di un’aula didattica multimediale da realizzare all’interno dello stabilimento di Sassovivo, che possa ospitare scuole e studenti per far conoscere il ciclo dell’acqua e dell’ambiente. “Vogliamo far conoscere ai bambini il posto dove ci troviamo – spiega il presidente delle Fonti di Sassovivo, Leonardo Tacchi -. Il nostro è un Sic (Sito d’interesse comunitario ndr) e ci teniamo a valorizzarlo con progetti che coinvolgano soprattutto le giovani generazioni”. La realizzazione dell’aula didattica multimediale è strettamente connessa alla possibilità di realizzare bioplastica grazie all’autoproduzione degli scarti del bosco. Un progetto presentato ai soci delle Fonti sabato mattina, alla presenza dei professori Mario Timio e Pierluigi Mingarelli. “Per noi questo è un giorno importante” ha commentato Leonardo Tacchi aprendo i lavori. Ad illustrare l’importanza della bioplastica è stato il professor Carlo Santulli, docente dell’Università di Camerino ed esperto di materiali sostenibili, biomimetica e controlli non distruttivi. Nel suo intervento, Santulli ha illustrato le differenze del riciclo e del riuso, dimostrando perché quest’ultimo è diventato negli ultimi anni un processo sempre più importante. “Nel bosco ci sono diversi scarti che possono avere un grande valore – ha spiegato il professore universitario -. Riciclare vuol dire realizzare qualcosa di minor valore, con il riuso invece si dà una seconda vita agli oggetti. Attraverso ciò, si può riuscire anche a fare divulgazione scientifica che risulta essere importante anche nell’educazione dei bambini”.

Fabio Luccioli
Fabio Luccioli
Direttore di Radio Gente Umbra e Gazzetta di Foligno

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