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Foligno e la cittadinanza a Ugo Russo. Lo sfogo del giornalista: “Datemi quello che mi avete promesso”

Pubblicato il 30 Marzo 2018 19:15

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Non molto tempo fa a Foligno si è registrata la decisione di non dare la cittadinanza onoraria a Ugo Russo (leggi qui), il famoso giornalista sportivo di Radio Rai, voce storica di “Tutto il calcio minuto per minuto”, onorificenza che sarebbe dovuta arrivare con la seguente motivazione: “A riconoscimento della professionalità dimostrata come giornalista, per la sua incisiva azione svolta nella promozione dello sport e per il contributo essenziale e determinante prestato perché Foligno divenisse ‘Città europea dello sport’”. Da allora nulla si é più mosso dopo che l’onorificenza non aveva passato l’approvazione della commissione consiliare competente. In quell’occasione, alla base del diniego arrivato anche da alcuni esponenti della maggioranza, ci sarebbero stati dei dissapori interni al centrosinistra che però non potevano e dovevano riguardare la vicenda di Ugo Russo. Nel frattempo, il giornalista ha ottenuto all’unanimità la cittadinanza onoraria in un’altra città, Sansepolcro. Città nella quale da diversi anni Ugo Russo fa spesso visita visto il meraviglioso rapporto che lo lega a tutta la popolazione biturgense e alla locale squadra di calcio e dove il radiocronista ha presentato molte serate, portando personaggi importanti dello sport a livello nazionale ed internazionale. A poche ore dalle festività pasquali, il giornalista ha voluto rilasciare un’intervista a Rgunotizie.

Parliamo di Foligno. Da dove cominciamo? 

“A Foligno annovero ancora molti amici, Enrico Tortolini in primis e devono sapere tutti la verità. Prima di essere nominato testimonial per la candidatura a ‘Città europea per lo sport 2018’, avevo già fatto per Foligno e a Foligno lezioni di giornalismo di altissimo livello (lo hanno detto gli altri, non certo io); avevo portato personaggi a serate di cultura e sport; ero stato ospite d’onore di due edizioni di ‘Spezziamo le catene’, collaborando, tra l’altro, con tutto l’ambiente scolastico. Quando é arrivata la Commissione continentaleper giudicare sulla “Città europea” l’abbiamo “sedotta”, facendo in un paio di giorni la ‘romanella’ agli impianti, alcuni in serio degrado, e poi determinante é stato il mio discorso finale alla Commissione stessa, tant’è che Domenico Metelli, presente anch’egli a quel commovente commiato, ha esclamato pubblicamente: ‘Se veniamo eletti é solo per l’enorme lavoro di Ugo; nessun abitante di Foligno avrebbe saputo battersi per la causa meglio (rivolto a me) di come hai fatto tu!’. Poi é arrivata la nomina ufficiale a “Città europea” e, non certo forzata da me la cosa (tra l’altro, avevo fatto tutto gratuitamente solo per il grande amore che nutrivo per Foligno, e, ahimè, nutro tuttora), Mismetti, dopo che avevo presentato a Roma Malagò alla delegazione folignate intervenuta, mi ha detto (e non eravamo soli…): ‘Avrai la nostra cittadinanza onoraria, é il minimo che possiamo fare, te la sei proprio guadagnata!’. A quel punto, pieno di gioia perché ci tenevo tanto ad essere considerato un ‘cittadino’ di Foligno, quella decisione, che, ripeto, non avevo preso io, quella stretta di mano valevano più di mille contratti firmati. Pensavo che la parola data fosse sacra…Tanto é vero che come ulteriore regalo il 16 maggio 2017, giorno della tappa del Giro d’Italia a Foligno, porto (sempre gratuitamente, e come ti sbagli?) Radio1 Rai che doveva seguire solo per una trentina di minuti, per “Speciale Giro d’Italia”, la tappa e invece sta due ore (!!!) collegata; si parla ovviamente di Foligno e delle sue bellezze, si parla a lungo della mia cittadinanza onoraria, faccio intervistare il sindaco (che ufficializza la stessa cittadinanza) e Metelli, intervistano a lungo anche me come folignate acquisito. Insomma, almeno un paio di milioni di persone ascoltano ed apprezzano Foligno e sono testimoni di quello che ascoltano! Mi vien da sorridere se penso a quello che, come mi é stato riferito, avrebbero detto alcuni della commissione che poi non ha votato la mia cittadinanza: ‘ma in fondo cosa ha fatto Russo? Ha dato solo una mano (!!!)’. Non credo che non gli sia stato detto quello che ho realmente fatto… A permettere a Foligno di diventare ‘Città europea dello sport 2018’ sono state solo due persone: Ugo Russo ed Enrico Tortolini, capito? Parlano i fatti, non le chiacchiere! Nonostante tutto, sono contento di quello che ho fatto e mi auguro di fare ancora tante cose in futuro, per Foligno e per i tantissimi suoi abitanti che amo”.

E, insomma, tutto si é arenato…

“Sì. Mi sono sentito tradito; cosa costava, tra l’altro, la mia nomina al Comune: una pergamena e una targa. Non si svenavano mica! Capisco tutto, capisco i problemi di Mismetti con questa gente ma io conosco lui e non quelli. La colpa che gli do é che prima di promettere doveva sentire bene questi della commissione. Da allora mi stanno facendo anche un clamoroso danno di immagine perché alcuni mi chiedono: ‘Come mai non hai avuto l’onorificenza?’. Neanche fosse colpa mia… Poi, però, conoscendomi, sanno che persona retta sono e che gran carognata mi hanno fatto! Tortolini va a prendere la bandiera a Bruxelles e mi dicono di andare ai primi del dicembre scorso in Comune per la festa. Un’ulteriore presa in giro. Declino, ovviamente, l’invito, altrimenti avrei smascherato tutti, immaginando che chi non doveva neppure parlare si sarebbe fatto bello. Solo Tortolini dice all’inizio che manca una persona fondamentale per l’ottenimento della carica, poi, forse, si perde un po’, preso dall’entusiasmo, e finisce per fare il gioco degli altri, dicendo che si farà di tutto perché Foligno “possa diventare la più bella città europea di sempre”. Avrebbe, invece, dovuto rinviare, dicendo che fino a che non mi si dava la cittadinanza bisognava bloccare tutto. Ed invece hanno preso la parola persone che non si dovevano neppure permettere di parlare, dei cialtroni che hanno detto che era stato anche merito loro e che tutta la città aveva collaborato e dato il massimo (comprese le società sportive che, da quello che mi si diceva, non hanno fatto assolutamente nulla). Sì? E dove erano nei giorni della Commissione europea e negli incontri con la stessa? E dove erano quando si andava a lavorare per sistemare al meglio gli impianti in modo che fossero presentabili? O quando si preparava con tanto di opuscoli e brochures la candidatura? Dove erano quando si tessevano i rapporti con Roma e con l’ufficio estero?”

Due parole all’amico Tortolini…

“Caro Enrico, credo che tu ti sia già accorto che ti manca un Ugo Russo vicino per organizzare nella maniera migliore gli avvenimenti di quest’anno e per onorare al meglio la nomina a quella ‘Città europea’ che sognavamo assieme di poter raggiungere (ricordi?) e che io ho visto solo sfiorarmi senza darmi le soddisfazioni per cui mi ero fortemente battuto. Lo sai anche tu che il programma di gare ed eventi di quest’anno é men che modesto rispetto a quello dello scorso anno: la competizione più rilevante, che é passata con ben poca enfasi, è stata la partenza (e non l’arrivo che é molto più appassionante) di una frazione della Tirreno-Adriatico, già, per altro, disputata. Per far parlare di Foligno ci vuole ben altro: spero di poterti dare ancora una mano ma non posso decidere io”.

Una chiosa a tutto questo.

“Mi auguro che si ravvedano e mi diano in fretta quello che mi hanno promesso e che ho strameritato. Hanno ancora tempo per riparare allo scempio e per non vedermi costretto a sparlare della città e di chi la rappresenta. E spero  di non vedermi costretto a mettermi al vostro livello perché allora dovremo quantificare tutto quello che ho fatto per voi e mi dovrete pagare bei soldini! Intanto, quelli che sanno che questo messaggio é rivolto a loro, possono immaginare che auguri di Pasqua gli posso inviare…”.

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