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Foligno, ancora troppe impurità nell’organico. A dicembre via al biogas

Pubblicato il 31 Ottobre 2018 11:22 - Modificato il 5 Settembre 2023 15:31

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Ancora troppe impurità nell’organico che finisce nel biodigestore di Foligno. Un trend che deve essere migliorato quanto prima, per permettere al nuovo impianto di “Casone” di lavorare al meglio e poter produrre compost e biogas di qualità. Per farlo c’è bisogno dell’impegno di tutte le parti interessate: dagli utenti che eseguono la raccolta differenziata agli operatori della Valle Umbra Servizi, passando per Asja, società che gestisce il biodigestore. Attualmente, secondo le analisi e i dati forniti da Arpa Umbria, l’organico conferito nell’impianto folignate ha una percentuale di impurità che si attesta tra il 10 ed il 15% (l’obiettivo è non superare il 5%). A richiamare tutti ad una migliore separazione dei rifiuti era stato anche Sergio Ciucci, presidente della Consulta del biodigestore. Bacchettando i cittadini, il presidente Ciucci aveva evidenziato un’alta percentuale di plastica all’interno dell’organico. Insomma, c’è bisogno di un cambio di passo. Se da una parte la raccolta porta a porta dell’organico in tutta Foligno potrà incrementare la quantità, c’è la necessità di un ulteriore sforzo per arrivare al 72,3% di differenziata imposto dal Dgr 34 del 2016. Tornando al biodigestore, dopo la produzione del compost, a dicembre si partirà con l’immissione nella rete cittadina di biogas che affiancherà il tradizionale metano. “Questa attività è in fase di collaudo – afferma il dottor Moreno Marionni, responsabile dell’igiene ambientale ed impianti di Vus – ed entro fine novembre Asja metterà a punto la produzione di biogas”. Tornando alla raccolta differenziata, Marionni ricorda come “quello che per l’utente è uno scarto, per Vus diventa la materia prima da lavorare all’interno del biodigestore. Lavorare su quantità e qualità della materia prima salvaguarda sia lo smaltimento dei rifiuti in discarica e permette di trasformare il rifiuto in una risorsa”. Di tutto ciò se ne è parlato nel corso di un seminario in programma mercoledì mattina nella sede operativa della Valle Umbra Servizi. Nel corso dell’incontro è stato esaminato l’attuale stato della raccolta dei rifiuti nel territorio, con l’obiettivo di trovare le migliori soluzioni. All’incontro è intervenuto Marco Ricci del Cic, ovvero il Consorzio italiano compostatori: “Le buone pratiche per avere un organico di qualità partono dall’impegno dei cittadini – spiega Ricci -. E’ importante il controllo lungo tutta la filiera, ma è fondamentale il primo passaggio, quello effettuato dall’utente”. Tra i modelli virtuosi d’Italia c’è sicuramente quello di Sommacampagna, nel Veneto. “Da venti anni – racconta Marco Ricci – questo Comune applica un modello domiciliare della raccolta dei rifiuti, al quale si aggiunge l’utilizzo della tariffa puntuale nei confronti degli utenti”.

Fabio Luccioli
Fabio Luccioli
Direttore di Radio Gente Umbra e Gazzetta di Foligno

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