Il fine vita, tema da sempre complesso nell’analisi e dalle molteplici interpretazioni, un passaggio che potrebbe essere meno traumatizzante se affrontato nel modo giusto, specie nel caso in cui si parli di persone malate. Questo è l’argomento principale del saggio “In modo giusto, medicina narrativa nelle cure di fine vita” del medico palliativista Marta De Angelis e del sociologo Paolo Trenta, che verrà presentato giovedì 13 dicembre nel salone d’onore della Fondazione Cassa di Risparmio.
L’idea, come riportato da Paolo Trenta intervistato dalla Gazzetta di Foligno, è nata da un’esperienza di medicina narrativa condotta all’hospice di Spoleto. Una metodologia differente per l’intervento curativo delle persone, attraverso “narrazioni del loro stato di malattia”, coinvolgendo quindi i pazienti non solo tramite il racconto clinico e strumentale della propria patologia ma soprattutto dal punto di vista delle sensazioni da loro provate.
Nel libro sono presenti anche storie vere, raccolte dalla dottoressa palliativista De Angelis e rielaborate dal punto di vista narrativo e sociologico; storie di fine vita in cui è stata applicata la medicina narrativa, in percorsi di fine vita concordati sia con il paziente che con i suoi cari. Si parla quindi di un “Dolce Morire”, il quale però, come ha sottolineato l’autore nell’intervista, “Non è eutanasia”, ma un accompagnamento alla morte naturale evitando l’accanimento terapeutico; ci saranno, invece, punti di contatto con il pensiero di monsignor Paglia, nonostante non siano presenti nel saggio tematiche di carattere religioso.
L’appuntamento è quindi fissato a giovedì 13 dicembre alle 17.30 in corso Cavour, all’interno del salone d’onore di palazzo Cattani, sede della Fondazione Cassa di Risparmio. La presentazione si aprirà con i saluti del presidente Gaudenzio Bartolini, mentre a confrontarsi con i due autori saranno il presidente dell’Associazione per Eluana, Peppino Englaro, il critico e saggista de Il Sole 24 Ore Filippo La Porta e lo stesso Vincenzo Paglia, presidente della Pontificia Accademia per la Vita. A coordinare il dialogo sarà invece Johann Rossi Mason, giornalista medico scientifico de L’Espresso.