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2019: tartufo nello spazio. La missione di Carlo Caporicci tra gioco e orgoglio

Pubblicato il 1 Luglio 2019 15:16 - Modificato il 5 Settembre 2023 14:50

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Il tartufo ambasciatore spaziale di un intero territorio. La missione è firmata Carlo Caporicci, discendente di una famiglia che dal 1948 raccoglie, trasforma e vende nel mondo il prezioso fungo. A lui il compito di premere il bottone rosso della missione, che vedrà finire in orbita tre tuber aestivum di circa 200 grammi l’uno. Diverse le finalità, a cominciare dalla pura funzione ludica. “Questa società ha perso il piacere e il gusto della risata – racconta Caporicci presentando il lancio spaziale di Trevi -. E’ ovvio che l’idea avrà anche una funzione pubblicitaria. Non tanto per la mia azienda quanto per la promozione di un’intero territorio, che vede nel tartufo una delle sue eccellenze”. Portare il tartufo sul tetto del mondo ha un forte valore simbolico. Significa vedere tutti gli altri dall’alto, dimostrando che l’Umbria non ha nulla da invidiare a nessuno. “Vogliamo essere un po’ l’Onu del tartufo – spiega Carlo Caporicci -. L’idea è nata per gioco, ma sta destando grande interesse. In questa maniera riusciremo a realizzare un focus sull’Umbria e i suoi prodotti. E’ una vita che giro il mondo predicando la valorizzazione del nostro tartufo – prosegue Caporicci -. La forza di questo lancio spaziale è quella di promuovere un intero territorio, con l’obiettivo di dare un nome e una territorialità al prodotto”. L’iniziativa è partita un paio di mesi fa su proposta di Andrea Di Biagio, giovane collaboratore di Carlo Caporicci. Poi si è passati all’ottenimento dei necessari nulla osta. La missione ricorda un po’ quella di Felix Baumgartner, che nel 2012 si lanciò dalla Stratosfera con un pallone ad elio. Anche i tartufi firmati San Pietro a Pettine verranno spinti nello spazio con un pallone gonfiato con elio puro e dovrebbero raggiungere un’altezza di 35 chilometri. In totale, il volo durerà circa tre ore e verrà ripreso da due telecamere. Una sarà posizionata nella parte più alta della speciale mongolfiera, mentre l’altra riprenderà i tartufi dal cestino in polistirolo che fungerà da cabina. Il lancio (per cui è prevista una diretta social) è programmato per le 11.30 di domenica 14 luglio negli spazi esterni del ristorante di Caporicci, ma al momento non è possibile capire dove atterreranno i tartufi. Chi si è occupato della parte tecnica, ovvero l’agenzia Black Whale di Modena, avrà il compito di seguire la discesa dei tartufi col paracadute attraverso un sensore gps, per poi recuperarli. In orbita si raggiungeranno anche i meno cinquanta gradi sotto zero. Ed è per questo che successivamente sarà importante capire se i prodotti avranno subìto particolari modificazioni. “L’iniziativa avrà anche un risvolto scientifico, visto che analizzeremo il tartufo prima e dopo la missione – sottolinea Carlo Caporicci -, per capire la sua conservazione e se riuscirà a mantenere le sue qualità”. Poi, nel corso della conferenza di presentazione della missione spaziale, il vulcanico titolare di San Pietro a Pettine lancia una nuova idea: “Pensiamo anche di effettuare un’asta finale, il cui ricavato andrà in beneficenza ad una onlus del nostro territorio (“Per Loro” ndr) che sostiene bambini e ragazzi autistici. Magari – conclude Caporicci – tra gli acquirenti potrebbe esserci un nostro storico cliente, quel Roger Waters che, in tema di spazio, con i Pink Floyd scrisse the Dark side of the Moon”.

Fabio Luccioli
Fabio Luccioli
Direttore di Radio Gente Umbra e Gazzetta di Foligno

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