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Bancarotta fraudolenta, in sei nei guai

Pubblicato il 10 Luglio 2019 17:32 - Modificato il 5 Settembre 2023 14:48

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Bancarotta fraudolenta documentale e patrimoniale: è questo il reato per cui i finanzieri del Comando provinciale di Perugia hanno eseguito, nei giorni scorsi, un’ordinanza di applicazione di misure cautelari nei confronti di sei persone. Tutti i soggetti – due dei quali agli arresti, gli altri sottoposti all’obbligo di dimora – erano coinvolti nella gestione di società operanti principalmente nel Centro Italia. L’indagine, condotta dai militari della compagnia di Perugia e dalla sezione di polizia giudiziaria, ha permesso di disarticolare un vero e proprio sistema criminoso che, negli ultimi anni, ha inquinato l’economia del Perugino, ma non solo. Le persone fisiche denunciate sono diciassette e le società coinvolte sedici. Il modus operandi era il medesimo: le aziende in questione, nel corso degli anni, non pagavano fornitori ed imposte, poi il fallimento e la transizione dei capitali accumulati – grazie ai mancati pagamenti – in società di comodo intestate a prestanome che riversavano il denaro nelle casse degli indagati. Tra i beni sottratti immobili, auto di lusso, denaro contante ed imbarcazioni per un totale di oltre quattro milioni di euro. I due soggetti attualmente agli arresti, in qualità di amministratori delle società, ricoprivano un ruolo centrale nell’organizzazione, all’interno della quale figuravano professionisti di Perugia, Roma, Napoli e San Benedetto del Tronto, direttori di banca e un avvocato del Foro di Perugia che, in cambio di una parte dei proventi, supportava con strumenti giuridici i responsabili della frode. Il Gip ha inoltre disposto il sequestro di un immobile a Foligno, delle quote di una società con sede a Roma e di somme di denaro – gran parte occultate nelle intercapedini dell’abitazione di un indagato – per oltre quattrocentomila euro. L’operazione eseguita è una riconferma dell’efficienza della squadra di militari della guardia di finanza e magistrati, costituita nel 2015 dal comando provinciale con la collaborazione della Procura della Repubblica di Perugia, nel contrasto ai reati fallimentari.

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