Un compito a casa per gli studenti dell’Istituto comprensivo Foligno 5: scrivere una poesia che parlasse di questi giorni di emergenza sanitaria. È da qui che è nata una canzone di speranza in grado di unire in modo profondo la scuola di Belfiore. Entrando nei particolari, la poesia scritta da uno degli alunni, Marco, postata sui social dalla madre, non è sfuggita agli occhi attenti della professoressa di musica, Mariella Battistelli. L’insegnate, leggendola e giudicandone i versi spontanei e profondi, ha avuto l’intuizione di costruirci intorno un progetto musicale “a distanza”, un video musicale. Un progetto aperto a tutti, alunni, docenti, personale di segreteria, genitori e dirigente. “Ho smontato i pensieri, li ho arricchiti, adattati al ritmo, ho aggiunto un ritornello – ha spiegato la professoressa Battistelli ai microfoni di Rgunotizie.it – e così è nata una canzone interpretata da un grande coro: un grido di speranza”.
Già, ma come realizzare una canzone con moltissime voci e, viste le disposizioni in vigore, distanti fra di loro? A permetterlo sono stati l’entusiasmo di tutti e la tecnologia. “Con il prezioso aiuto dei colleghi, – ha raccontato Mariella Battistelli – abbiamo preparato dei tutorial e, tramite supporti di videolezione, messaggi vocali e telefonate, siamo riusciti a suddividere il lavoro cosicché ognuno avesse un ruolo. Complice il periodo di clausura, la risposta degli studenti e degli adulti è stata immediata e carica di passione. Le difficoltà non sono state poche – ha continuato l’insegnate –, ma le spiccate competenze tecnologiche di due colleghi hanno garantito il montaggio delle varie “tessere” in cui era stato diviso il lavoro”. È così nato il video musicale “Andrà tutto bene”, un segnale di speranza ed una dimostrazione che la musica non conosce distanze. “È stato un lavoro complesso ma spontaneo – ha concluso la docente – in cui tutti, adulti e bambini, hanno camminato insieme, all’insegna dell’unità”.
“La poesia di Marco mi rende orgogliosa, certo, – ha spiegato la madre dell’alunno, Laura Schiaroli – ma sono ancor più orgogliosa di ciò che ha fatto la scuola di Belfiore. Sì, perché non si è aspettato che ci fossero condizioni favorevoli, anche in termini di tecnologie, per realizzare questo progetto. L’intero nucleo scolastico si è rimboccato le maniche, sovente con telefonate o esercitazioni fuori orario, per porre in essere un’iniziativa dalla grande valenza educativa. I ragazzi non hanno solo passato del tempo, – ha concluso Laura Schiaroli – gli hanno dato un senso, realizzando che non è sufficiente attendere che le cose brutte passino, ma che si debba, ovviamente in modo differente rispetto all’età, elaborare le situazioni, vivendo a pieno il tempo di cui si dispone”.