Funziona l’asse sanitario Foligno-Spoleto. A dirlo è l’Usl Umbria 2 illustrando il delicato intervento chirurgico di linfadenectomia retroperitoneale robot-assistita a cui è stato sottoposto, negli scorsi giorni, un giovane paziente di 30 anni. L’operazione, che si è svolta al San Matteo degli Infermi di Spoleto, si è resa necessario per rimuovere alcune metastasi da tumore del testicolo.
Ad intervenire l’équipe operatoria guidata dal direttore della Unità operativa di urologia, Luigi Mearini, coadiuvato dai colleghi Patrizio Camilli e Carlo Vivacqua. Con ausilio del robot Da Vinci, il complesso intervento chirurgico – durato circa quattro ore – ha garantito al paziente un tempestivo recupero post-operatorio. In meno di 18 ore, infatti, il paziente ha potuto alzarsi ed iniziare ad alimentarsi secondo precise disposizioni mediche.
Entrando nel dettaglio dell’operazione, “la tecnologia robotica, con soli cinque accessi chirurgici da 7 millimetri – spiegano dall’Usl Umbria 2 – ha permesso una procedura tradizionalmente effettuata con un’incisione addominale di almeno 40 centimetri. L’aspetto estetico nonché il rapido recupero post operatorio – proseguono dall’azienda sanitaria – sono tuttavia un elemento marginale rispetto all’aspetto tecnico di chirurgia, ossia l’asportazione completa e senza complicanze di intere catene linfonodali adese alla vena cava e all’aorta, purtroppo sede di malattia maligna a partenza da un pregresso tumore del testicolo”.
Il tutto in un momento di intenso e complesso percorso assistenziale legato alla pandemia da Coronavirus, che ha visto la presente tutta l’équipe, formata da ausiliari, infermieri, anestesisti e chirurghi.
“Questa sinergia di obiettivi – ha detto Luigi Mearini – è stata particolarmente importante nel momento in cui, per esigenze legate all’emergenza sanitaria, il presidio ospedaliero di Foligno è stato dedicato alla assistenza dei pazienti affetti da Covid-19. Situazione – ha sottolineato – che ha imposto, per necessità, la riduzione delle prestazioni chirurgiche riservate solo all’emergenza-urgenza, mentre sul presidio ospedaliero di Spoleto, con percorsi rigorosamente Covid-free, sono stati dirottati tutti gli interventi non procrastinabili, come il caso esposto”.
“L’integrazione tra le due strutture ospedaliere di Foligno e Spoleto – gli ha fatto eco il commissario straordinario dell’Usl Umbria 2, Massimo De Fino – rappresenta una virtuosa realtà ormai consolidata che ci permette di garantire livelli di eccellenza nelle cure mediche. Integrazione – ha concluso – assumerà sempre più un ruolo centrale e decisivo per assicurare ai pazienti cure efficaci, di qualità e sicure”.