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Liste d’attesa, all’ospedale di Foligno tre settori critici. Dalla Usl2 oltre 40 assunzioni

Pubblicato il 7 Settembre 2020 17:50 - Modificato il 5 Settembre 2023 13:22

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Il problema delle liste d’attesa rimane, ma l’attività del “San Giovanni Battista” è oramai a regime. E’ quanto emerge dai dati presentati a Foligno dal commissario straordinario della Usl2, Massimo De Fino e del neo direttore sanitario dell’ospedale, Rita Valecchi. L’occasione è stata la riunione della terza commissione consiliare, nella quale si è fatto il punto della situazione rispetto al nosocomio cittadino. “Bisogna mantenere alta la guardia rispetto al Coronavirus – ha detto De Fino in apertura del suo intervento -, ma c’è da dire che l’emergenza ha sbloccato la situazione rispetto alle nuove assunzioni”. Il Decreto rilancio del Governo ha permesso infatti di incrementare i contratti Co.co.co. a tempo determinato. Il che, tradotto per Foligno, ha portato all’ingresso di due virologi, un medico di igiene, uno psichiatra al Sert, un medico anestesista e di rianimazione, un medico libero-professionale di medicina interna e un libero professionista di geriatria. A questi “rinforzi” arrivati all’ospedale di Foligno, si aggiungono le assunzioni a tempo indeterminato con uno specialista in ostetricia e ginecologia, 4 medici di pronto soccorso, 4 pediatri, un medico radiologo, un biologo a tempo determinato ed altri due per esigenze specifiche legate al Coronavirus. A ciò, va aggiunto l’avvio del servizio da parte del nuovo dirigente S.I.T.R.O. A breve si chiuderà anche il concorso per tre specialisti in pneumologia, chiuso invece quello per dirigente medico di medicina fisica e riabilitazione, insieme all’assunzione di 15 medici di igiene per tutta la Usl2. Effettuato anche un avviso per neurologia, espletato il 3 agosto. Per quanto riguarda i posti del Comparto, assunti tre infermieri a giugno, altri 15 a luglio e 2 Oss ai quali se ne aggiungeranno altri 8. “Questa è la dimostrazione che c’è attenzione su questo territorio” ha specificato De Fino.

E’ chiaro però che il Coronavirus ha comportato un rallentamento delle attività. Stando ai dati sui ricoveri illustrati da De Fino, al 31 luglio di quest’anno quelli effettuati sono stati 7.100, contro gli 8.800 alla stessa data del 2019 con un deficit numerico del 18%. Ad aprile la forbice era invece del 35%, segno che un recupero c’è stato. “Ci avviciniamo alla normalità – ha spiegato il commissario straordinario De Fino -. Le proiezioni ci dicono che, se non dovesse esserci un’altra emergenza, alla fine dell’anno arriveremo ad un -3 o -4%”.

LISTE D’ATTESA – Rimangono comunque delle criticità rispetto alle liste d’attesa. Una problematica annosa e presente già prima della pandemia e che il Coronavirus ha ovviamente amplificato. “Esistono delle difficoltà rispetto alle prestazioni ambulatoriali – ha sottolineato De Fino -. Anche perché ora, dopo ogni visita, i locali devono essere igienizzati e quindi i tempi si allungano. E’ per questo che nelle ultime domeniche ci sono state delle aperture straordinarie per i prelievi del sangue, cardiologia e radiologia. I problemi più grandi riguardano due-tre specialità: oculistica, endoscopia e senologia”. Per il futuro, il commissario De Fino ha annunciato una modifica all’attuale pronto soccorso di Foligno, che raccoglie un bacino d’utenza sempre più ampio che va dall’assisiate alle vicine Marche vista la vicinanza portata dalla nuova Ss77.

IL NEO DIRETTORE – A prendere la parola è stato poi il neo direttore dell’ospedale di Foligno, la dottoressa Rita Valecchi, che ha sottolineato la ricchezza dei servizi diagnostici del “San Giovanni Battista”. “E’ importante differenziare e qualificare le prestazioni – ha detto la dottoressa Valecchi – utilizzando tutte le sedi specialistiche, ospedaliere e territoriali. Quello di Foligno rimane un ottimo punto nascite, con 630 fino ad oggi ed una proiezione a fine anno che ci avvicinerà ai numeri del 2019”. Nel suo intervento, la dottoressa Valecchi ha specificato che in ospedale “sono attivi tutti i fattori produttivi, comprese le sale operatorie e la chirurgia ambulatoriale”. Con il fermo di tre mesi dovuto al lockdown, l’ospedale di Foligno potrebbe arrivare a fine anno ad una perdita del 24% della sua attività chirurgica. Successivamente, la dirigente si è concentrata poi sulle liste d’attesa, che vedono attualmente 5mila pazienti. “Stiamo riposizionando il lavoro di quattro mesi, ovvero di tutti quei pazienti che sono rimasti sospesi da marzo a giugno – ha specificato -. Oltre alle prestazioni in attesa, abbiamo 6mila prese in carico da parte del Cup e stiamo facendo tutte le verifiche per dare delle risposte, anche accorciando i tempi tra le varie visite, che ora torneranno ai tempi pre-Covid”. E’ per questo motivo, conclude la dottoressa Valecchi, che “è stato chiesto agli specialisti un impegno aggiuntivo, sia per quanto riguarda l’orario istituzionale che extra”.

Fabio Luccioli
Fabio Luccioli
Direttore di Radio Gente Umbra e Gazzetta di Foligno

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