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Scuole e Covid, migliora la situazione in Umbria: in calo i positivi

Pubblicato il 5 Maggio 2021 15:57 - Modificato il 5 Settembre 2023 12:27

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Migliora la situazione nelle scuole dell’Umbria sul fronte Covid. Nel corso dell’ultima settimana – ossia quella che va dal 27 aprile al 4 maggio – si è registrato un calo degli studenti positivi, passati da 71 a 54, e anche del personale scolastico seppur con numeri nettamente più piccoli. Attualmente sono 11 i soggetti contagiati contro i 10 della scorsa settimana. Diminuiti anche i cluster, cinque in meno in sette giorni. Da 17 si è infatti passati a 12 così come si è ridotto il dato relativo alle classi in isolamento. Se il 27 aprile erano 37, il 4 maggio se ne registravano 32. Netta la diminuzione anche per ciò che riguarda i contatti stretti di classe in isolamento. In questo caso si è passati da 941 a 673. In leggero aumento le classi in attenzione, quelle cioè sottoposte a sorveglianza sanitaria e tampone antigenico ma senza obbligo di quarantena. Il dato, su questo fronte, è di 48 contro le 30 di sette giorni fa. Cresciuto, di conseguenza, anche il numero degli alunni sottoposti a sorveglianza, passati da 1.080 a 1.383.

E proprio per quanto riguarda l’ambito scolastico, la giunta regionale dell’Umbria ha stanziato altri 800mila euro per i tamponi rapidi destinati ai servizi all’infanzia ed alle scuole di ogni ordine e grado. Ad annunciarlo è stato l’assessore regionale all’istruzione, Paola Agabiti. “Le risorse derivanti dal Fondo sociale europeo che abbiamo destinato a questa importante opera di prevenzione ammontano così a oltre 2 milioni 300mila euro – ha dichiarato – L’attività di testing, realizzata grazie alla convenzione fra Regione e farmacie private e comunali – ha consentito finora di effettuare quasi 100 mila test antigenici gratuiti e volontari per il mondo della scuola grazie all’impegno di oltre 165 farmacie umbre”. Buona, dunque, la risposta di famiglie e studenti. “Come assessorato – ha quindi sottolineato Paola Agabiti – continueremo a lavorare perché la scuola sia messa in piena sicurezza e torni a diventare un porto sicuro con una didattica in presenza ed in condizioni di ritrovata normalità. Solo in questo modo – ha concluso l’assessore regionale all’istruzione – potranno essere pienamente ripristinati i diritti fondamentali dell’istruzione e della socialità”.

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