A partire da lunedì 20 settembre in Umbria si procederà alla somministrazione delle cosiddette “terze dosi” di vaccino anti Covid-19 ai soggetti che rientrano nelle categorie indicate dal ministero della Salute e dalla Struttura commissariale. In Umbria sono all’incirca 15mila i cittadini che potranno ricevere la dose addizionale, ovvero una dose aggiuntiva di vaccino a completamento del ciclo vaccinale primario, somministrata al fine di raggiungere un adeguato livello di risposta immunitaria dopo almeno 28 giorni dal completamento del ciclo vaccinale primario. Lo rende noto l’assessorato regionale alla Salute, informando che lunedì prossimo partiranno i Punti vaccinali ospedalieri e, successivamente, sarà programmato il coinvolgimento anche dei Punti territoriali. Dal 20 settembre quindi, le Aziende, attraverso i Punti vaccinali ospedalieri, inizieranno a procedere con l’organizzazione delle somministrazioni delle dosi addizionali nei confronti dei soggetti sottoposti a trapianto di organo solido o con marcata compromissione della risposta immunitaria per cause legate alla patologia di base o a trattamenti farmacologici e che abbiano già completato il ciclo vaccinale primario. I referenti dei PVO organizzeranno le somministrazioni in relazione al percorso di cura dei pazienti.
LA CIRCOLARE – In attesa di conoscere nel dettaglio le categorie interessate, la circolare del 14 settembre scorso del ministero della Salute, fissa alcune indicazioni preliminari sulle dosi addizionali e dosi “booster”. “Al momento – si legge nel documento – in base alle indicazioni del CTS, si considera prioritaria la somministrazione della dose addizionale nei soggetti trapiantati e immunocompromessi”. Queste le categorie, che potranno essere aggiornate sulla base di evidenze disponibili:
– trapianto di organo solido in terapia immunosoppressiva;
– trapianto di cellule staminali ematopoietiche (entro 2 anni dal trapianto o in terapia immunosoppressiva per malattia del trapianto contro l’ospite cronica);
– attesa di trapianto d’organo;
– terapie a base di cellule T esprimenti un Recettore Chimerico Antigenico (cellule CART);
– patologia oncologica o onco-ematologica in trattamento con farmaci immunosoppressivi, mielosoppressivi o a meno di 6 mesi dalla sospensione delle cure;
– immunodeficienze primitive (es. sindrome di DiGeorge, sindrome di Wiskott-Aldrich, immunodeficienza comune variabile etc.);
– immunodeficienze secondarie a trattamento farmacologico (es: terapia corticosteroidea ad alto dosaggio protratta nel tempo, farmaci immunosoppressori, farmaci biologici con rilevante impatto sulla funzionalità del sistema immunitario etc.);
– dialisi e insufficienza renale cronica grave;
– pregressa splenectomia;
– sindrome da immunodeficienza acquisita (AIDS) con conta dei linfociti T CD4+ < 200cellule/µl o sulla base di giudizio clinico