La controllava durante i suoi spostamenti, chiamandola continuamente al telefono per sapere dove fosse, e quando la donna ha deciso di interrompere la relazione, la reazione del compagno è stata violenta. Il giovane, un 26enne, è infatti passato alle offese e alle minacce e, in diverse occasioni, anche alle aggressioni fisiche, procurandole lesioni. Ma questo è stato solo l’inizio. L’uomo ha continuato a tempestarla di messaggi e chiamate, arrivando ad appostarsi nei luoghi frequentati dall’ex compagna per monitorarla.
Comportamenti che hanno spinto la vittima a chiedere aiuto, nel tentativo di uscire dall’inferno in cui era costretta a vivere, caratterizzato da un costante stato di ansia e di paura. La donna si è quindi rivolta al Commissariato di Foligno, diretto dal vice questore aggiunto Adriano Felici, che ha dato subito avvio alle indagini del caso. Indagini che hanno permesso di ricostruire l’intera vicenda e di accertare gli atteggiamenti violenti e persecutori del 26enne, sia durante la relazione che al termine del rapporto sentimentale tra i due.
Sulla scorta di quanto emerso dalle indagini, il Gip del Tribunale di Spoleto, su richiesta della Procura della Repubblica della città ducale, ha disposto a carico del giovane – indagato per atti persecutori nei confronti della ex compagna – il divieto di avvicinamento alla vittima, con l’obbligo di mantenere una distanza non inferiore ai 500 metri, negandogli anche qualsiasi forma di comunicazione con la donna. Ma non solo. Al fine di assicurare il rispetto della misura, il giudice per le indagini preliminari ha inoltre disposto che al 26enne venisse applicato il braccialetto elettronico.
Acquisito il provvedimento, gli agenti del Commissariato di via Garibaldi lo hanno notificato all’uomo che, come detto, dovrà tenersi lontano dalla ex compagna.