Resta alta l’incidenza del contagio in Umbria, ma i nuovi casi crescono solo dello 0,5%. È quanto emerge dal monitoraggio settimanale elaborato dalla Fondazione Gimbe. Per il Cuore verde d’Italia, dunque, una situazione di sostanziale stabilità, diversamente da quanto sta avvenendo nel resto del Paese, dove la variazione negli ultimi sette giorni è stata del 49%.
Tornando all’incidenza, in Umbria il dato è di 3.979 casi su 100mila abitanti, più alta della media nazionale che si attesta a 3.578 contagi su una platea di 100mila cittadini. La regione verde d’Italia si piazza dunque all’ottavo posto dietro Lombardia (5.421), Emilia Romagna (5.133), Toscana (4.761), la provincia autonoma di Trento (4.353), il Veneto (4.216), la Valle d’Aosta (4.133) e l’Abruzzo (4.203). Sono 56 le province che superano i 2mila casi per 100mila abitanti. Tra queste c’è Terni, dove l’incidenza è di 2.311 contagi, mentre a Perugia è di 1.972, in flessione dunque rispetto alla settimana scorsa quando era di 2.047.
Sul fronte ospedaliero in Umbria si riscontra un’occupazione dei posti letto di area medica del 29,9% e nelle terapie intensive del 16,3%, mentre a livello nazionale le percentuali sono del 26,6% e del 18,2%. Sempre dai dati forniti dalla Fondazione Gambe emerge come rimanga un solo posto letto disponibile in area medica e tre in terapia intensiva prima del passaggio della regione in zona arancione.
Per quanto riguarda invece il capitolo vaccini, la popolazione umbra che ha completato il ciclo si attesta al 79,9%, classificandosi anche in questo caso all’ottavo posto tra le regioni italiane, mentre nella fascia 5-11 anni il dato è del 12,1%.