La raccolta dei rifiuti a Foligno cammina con il passo del gambero. A certificarlo è Legambiente Umbria, che anche quest’anno ha stilato la classifica del “Comuni ricicloni”. Undici in totale quelli in regione, ovvero due in meno rispetto lo scorso anno. Tra premiati, rimandati e bocciati, salta all’occhio la situazione della terza città dell’Umbria. Già, perché per l’associazione ambientalista quella di Foligno è una situazione “grave”, con numeri che stanno perfino arretrando. Una città, come spiegano da Legambiente, “che sta diminuendo di qualche punto la propria differenziata”. Stesso discorso per Nocera Umbra che, “pur essendo per quantità e qualità tra i peggio Comuni, sta ulteriormente peggiorando i propri dati – spiegano gli ambientalisti -. Senza dimenticare Montefalco, da anni ferma a percentuali molto basse e la Valnerina che ha interi territori praticamente senza raccolta differenziata”. Insomma, se alcune città “tirano la carretta”, altre stanno aggravando il peso del traino. Tra queste ci sono proprio quelle servite dalla Valle umbra servizi. “Sebbene la raccolta differenziata in Umbria sia oggi al 66,2% – sottolinea Legambiente – interi sub-ambiti, in particolare quello della Valle Umbra Sud (folignate-spoletino e Valnerina), continuano anno dopo anno ad essere in colpevole ritardo, rappresentando un freno importante per il raggiungimento degli obiettivi che la Regione si era data”. Ma il quadro regionale è decisamente molto vario, con realtà del ternano che raggiungono stabilmente un’alta percentuale di raccolta differenziata: vicine al 90% Calvi dell’Umbria (definito “Rifiuti free” e premiato a livello nazionale) e Otricoli, o altri attorno all’80% come Arrone, Attigliano e Porano. In totale sono 17 i comuni che hanno centrato l’obiettivo posto dalla regione con la deliberazione della Giunta regionale (n. 34) del 2016. Poi ci sono altri 34 comuni che hanno percentuali superiori al 65%, ovvero l’obiettivo minimo posto come noto dal famoso decreto Ronchi. Infine ci sono 41 comuni che non raggiungono nemmeno il 65%, di cui 13 non superano il 35%, per di più associati ad elevati valori di produzione rifiuti pro capite, come avviene in Comuni anche di discrete dimensioni del sub-ambito 3 che sono di fatto sprovvisti di raccolta differenziata. Alcuni di questi, che nel 2020 mostravano “basse performance”, nell’ultimo anno hanno intrapreso un forte cambiamento. È il caso di Castiglione del Lago, San Giustino e Passignano sul Trasimeno. Gli ambientalisti bocciano anche le future scelte della Regione sulla gestione dei rifiuti. “Dopo i passi in avanti fatti negli anni scorsi in Umbria, le anticipazioni del Piano regionale dei rifiuti tornano a proporre le solite vecchie ‘soluzioni semplici’ – spiegano da Legambiente – discariche e inceneritori. L’idea di una regione con una vocazione verso l’economia circolare, come le imprese già propongono e i cittadini chiedono, si sta allontanando, e invece di puntare a far crescere la differenziata e il riciclo, rischiamo di interrompere il percorso e di ipotecare il futuro dell’Umbria”. I NUMERI – La produzione complessiva dei rifiuti risulta in diminuzione rispetto all’anno precedente di 15.429 tonnellate (a fronte anche di una consistente diminuzione della popolazione residente che è diminuita di circa 14mila unità) e la raccolta differenziata ha invece raggiunto la percentuale del 66,2%, ma è un dato praticamente invariato rispetto al 2019. La fotografia dei rifiuti in Umbria è stata oggetto del quinto Ecoforum svoltosi venerdì mattina a Trevi, durante il quale è stato rimarcato anche il peggioramento della qualità della frazione organica raccolta. Come noto, per essere premiati come comuni Ricicloni umbri, il criterio selezionato da Legambiente Umbria è quello di rispettare l’obiettivo minimo di raccolta differenziata che a livello regionale era stato innalzato al 72,3% già con la dgr 34/2016, ma anche puntare sulla qualità, sulle politiche di prevenzione del rifiuto e sulla massimizzazione del riciclo.
CLASSIFICA COMUNI RICICLONI UMBRIA – Classifica in base alla produzione pro capite di rifiuto non differenziato a smaltimento
COMUNI SOTTO I 5.000 ABITANTI: Calvi dell’Umbria, Arrone, Ferentillo, Montefranco, Attigliano, Bettona, Polino, Valfabbrica
COMUNI TRA 5.000 E 20.000 ABITANTI: Torgiano e Todi
COMUNI SOPRA I 20.000 ABITANTI: Bastia Umbra