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In Umbria il contagio cala del 20,1%. A crollare, però, anche le vaccinazioni

Pubblicato il 10 Febbraio 2022 12:53 - Modificato il 5 Settembre 2023 11:18

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Contagi in calo del 27,9% e lenta discesa dei ricoveri, sia in area medica con un -7,7%, sia in area critica dove la flessione risulta dell’11,2%. Non diminuisce, invece, il numero dei decessi, che segnano un +0,2%. Così come si registra un crollo dei nuovi vaccinati nella fascia 5-11 del 35,2% e negli over 50 del 41,4%. È quanto emerge dal monitoraggio della Fondazione Gimbe che, come ogni giovedì, ricapitola l’andamento epidemiologico in Italia negli ultimi sette giorni.

Il periodo preso in esame, in questo caso, è quello che va dal 2 all’8 febbraio e i dati rilevati legittimano, secondo la Fondazione guidata da Nino Cartabellotta, un “cauto ottimismo” che, per Gimbe, non devono però portare a “mosse azzardate”. Analizzando le varie voci contemplate dal monitoraggio, la riduzione percentuale dei nuovi casi interessa, di fatto, tutte le regioni fatta eccezione per Calabria, Sardegna e Sicilia, sulla quale – spiegano dalla Fondazione Gimbe – pesano i ricalcoli dell’ultima settimana. Per quanto riguarda le altre, invece, si va dal calo del 9,4% della Basilicata al -50,4% della Valle d’Aosta. In Umbria la flessione è stata del 20,1%.

Migliora l’incidenza, che nel Cuore verde d’Italia è di 1.990 casi su 100mila abitanti contro una media nazionale di 3.232. Sono 70 le Province con incidenza superiore ai mille casi per 100mila abitanti, distribuite in tutte le Regioni. Comprese quelle di Perugia e Terni, dove l’incidenza è rispettivamente di 1.053 (1.377 la settimana prima) e 1.069 (1.175 la settimana prima) contagi. Le uniche eccezioni sono rappresentate da Molise e Valle d’Aosta.

Passando alla situazione ospedaliera, “si riduce la pressione” come spiegato da Renata Gili, responsabile Ricerca sui servizi sanitari della Fondazione Gimbe, “anche se – prosegue – più lentamente dei nuovi casi. Tutte le regioni superano la soglia del 15% in area medica, ad eccezione di Basilicata, Campania, Provincia Autonoma di Bolzano e Valle d’Aosta. In Umbria la percentuale di saturazione è del 30,4% contro una media nazionale del 28%. Tutte, poi vanno oltre la soglia del 10% in area critica, con il Cuore verde d’Italia che si attesta al 12,8%, mentre la media sul territorio nazionale è del 14,2%.

Sul fronte vaccinale, l’82% della popolazione ha completato il ciclo. Questo il dato nazionale, mentre in Umbria la percentuale è dell’82,5%. Il tasso di copertura delle dosi “booster” è all’83,5% con nette differenze regionali. L’Umbria si posiziona al terzo posto con l’86,3%, preceduta solo da Valle d’Aosta (89,2%) e Piemonte (88,9%). “Nonostante l’obbligo imminente per accedere ai luoghi di lavoro – spiegano dalla Fondazione Gimbe – crollano i nuovi vaccinati nella fascia over 50”. Non va meglio nella fascia 5-11 anni, dove – come detto – il calo è stato del 32,5%. In Umbria la copertura con ciclo completo dei più piccoli (5-11 anni) si attesta al 18,3%, mentre la media nazionale è del 20,7%.

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