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Sedici giugno, Foligno ricorda la sua Liberazione

Pubblicato il 16 Giugno 2022 10:20 - Modificato il 5 Settembre 2023 10:57

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Trentaquattro bombardamenti aerei. Tanti furono quelli che colpirono Foligno nel corso della seconda guerra mondiale. Dopo quattro anni di conflitto, il 16 giugno del 1944 la città fu liberata dall’occupazione nazi-fascista grazie all’intervento angloamericano unito allo sforzo di tanti partigiani. A liberare Foligno fu il XII reparto lanceri reali dell’VII armata britannica, comandanto dal tenente David Wale. Duro fu il combattimento contro i tedeschi lungo il ponte di via XVI giugno, con i nazisti che provarono proprio a far saltare l’infrastruttura per guadagnarsi la ritirata verso nord. E proprio lo sforzo inglese permise di salvare il ponte ma, soprattutto, Foligno. E proprio quest’oggi, in occasione del 78esimo anniversario della Liberazione della città, in piazza Don Minzoni si è svolta la cerimonia di commemorazione. Ad intervenire il vicesindaco Riccardo Meloni. Presente il picchetto d’onore del Centro di selezione reclutamento nazionale dell’esercito. “Torniamo finalmente in piazza Don Minzoni – ha detto Meloni nel suo intervento – al cospetto del Monumento alle Memorie della città, con una doppia emozione: a quella sempre viva di rendere il meritato tributo a chi lottò e morì per una Foligno libera e democratica, si aggiunge quella di poterlo fare in una Foligno che torna a vivere e a riprendere a pieno tutte le sue funzionalità, dopo il periodo buio della pandemia. La commemorazione del 16 giugno è stata la prima delle cerimonie istituzionali che abbiamo celebrato, ormai circa tre anni fa, dopo l’elezione – ha proseguito Meloni – e in qualche modo da qui, oggi, si riparte per una sorta di nuova liberazione e di rinascita. Torniamo a vivere questo 16 giugno, una data che merita di essere scritta in oro nel libro della gloriosa storia di questa città, potendo tornare non solo ad ospitare senza restrizioni e senza paure i rappresentanti istituzionali, le autorità militari, le associazioni combattentistiche e d’arma, ma soprattutto i cittadini. Oggi come non mai, c’è bisogno di speranza e di fiducia nel futuro: proprio in questi tempi in cui venti di guerra tornano a soffiare minacciosi ai confini della nostra Europa, incidendo sulla vita del resto del mondo, così come nel nostro vivere quotidiano. Dobbiamo avere la forza e il coraggio di riprendere, insieme, il cammino verso il domani”.

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