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Confronto in commissione tra sindacati e Afam: apertura al dialogo

Pubblicato il 23 Febbraio 2023 18:40 - Modificato il 5 Settembre 2023 10:11

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I sindacati hanno ribadito la propria disponibilità al confronto con il Cda di Afam. Dall’azienda, la stessa apertura al dialogo. Che sia forse servita la prima commissione consiliare di Foligno – tenutasi giovedì mattina in Comune – per gettare le basi affinché le parti possano sedersi insieme ad un tavolo? Sta di fatto che, intanto, un confronto tra sigle ed Afam, la partecipata che gestisce le farmacie comunali, c’è stato. Diversi, infatti, i temi discussi durante la commissione coordinata da Daniela Flagiello ed indetta, su richiesta degli esponenti d’opposizione Gammarota, Sigismondi, Barbetti e Silvestri, per fare chiarezza su alcune criticità all’interno dell’azienda denunciate recentemente da Filcams Cgil di Perugia e Fisascat Cisl dell’Umbria, con riferimento, tra le altre cose, alla gestione del personale e alle relazioni sindacali. Criticità, lo ricordiamo, presto smentite dal consiglio di amministrazione di Afam che, di fatto, aveva rispedito al mittente tutte le accuse.

Ad aprire la prima commissione, alla quale hanno partecipato anche i direttori delle farmacie comunali, proprio uno dei membri del Cda, Giovanni Merletti, che, come da ordine del giorno, ha in prima analisi scattato un’istantanea dell’azienda sotto il profilo economico finanziario: “Siamo in fase di redazione del bilancio 2022, verrà consegnato ai soci alla fine di marzo. Stando ai dati per ora in nostro possesso, nel 2022 c’è stata una riduzione intorno al 3% del volume del fatturato, si parla di circa 160mila euro. Tra le ragioni, la progressiva riduzione dell’‘effetto pandemia’ e quindi la minor vendita di prodotti come tamponi o mascherine, e quella della vendita di ossigeno. In generale, tra costi totali e del personale, stiamo comunque nel parametro che il Comune ci ha imposto. I dati dipingono una società sana che si sta adattando ad un cambiamento di mercato”. “Nonostante le nostre diverse richieste apprendiamo solo oggi certe informazioni – ha dichiarato Simona Gola di Fisascat Cisl -. Rispetto ai dati c’è da evidenziare che Afam non è in linea con le altre farmacie municipalizzate in Umbria, che, tra l’altro conservano il proprio ruolo sociale e l’erogazione di servizi in supporto della cittadinanza. Qui a Foligno abbiamo cercato di instaurare un dialogo con il Cda coinvolgendo anche il personale, ma non abbiamo ottenuto nessun risultato”. “Afam è un bene comune di questa città – ha aggiunto Vasco Cajarelli di Filcams Cgil -, i conti, sì, devono essere tenuti in regola, ma contemporaneamente dobbiamo puntare alla massima qualità da offrire alla cittadinanza”. E su questo aspetto si è pure soffermata Rita Barbetti del Pd che, al netto dei numeri, ha evidenziato come “si debba studiare in modo attento un modo per far riacquistare alle farmacie comunali il loro ruolo pubblico e sociale”. “A meno che – ha aggiunto la ‘dem’ – non ci sia dietro un disegno che, come in sanità, vada verso la privatizzazione”. Analogamente, il pentastellato David Fantauzzi ha sottolineato come “la funzione di una farmacia comunale non sia tanto fare utili, che non vuol dire comunque fare perdite – ha precisato -, quanto essere un presidio a beneficio del cittadino”. “Ascoltando la relazione del Cda – ha proseguito Fantauzzi – sembra che ci sia invece un obiettivo di tipo privatistico”. “Non paragonabili”, per il leghista Riccardo Polli, farmacie pubbliche e farmacie private, “che – ha osservato – hanno chiaramente più scioltezza rispetto ad Afam”. “Quando il ricavato non aumenta vuol dire che qualche problema c’è – gli ha fatto eco Domenico Lini del Gruppo misto -. È importante confrontarsi con i dipendenti, risorsa fondamentale di ogni azienda”. “Afam è una società per azioni che ha obbligo di generare profitto per restare in vita – ha detto quindi Merletti del Cda -, ma oltre a questo non è stato certo perso di vista lo scopo sociale. Basti pensare agli enormi sacrifici dei dipendenti negli ultimi due anni di pandemia e a diverse iniziative per la cittadinanza, alcune realizzate ed altre ai nastri di partenza. Non solo, Afam ha pure un’ottima liquidità e quindi c’è anche il margine per fare nuovi investimenti, anche se non è facile perché non possiamo muoverci con l’agilità di un’azienda privata”.

Il dibattito ha poi riguardato le politiche in materia di gestione del personale e relazioni con lavoratori e sindacati stessi. “Questa è una azienda pubblica e dobbiamo fare il possibile per farla crescere ma occorre valorizzare i dipendenti”, ha detto Cajarelli. Lo stesso che ha evidenziato come “non siano state pagate le ore di assemblea sindacale perché fatta fuori da orario di lavoro, così come gli straordinari, e che “sia assente una contrattazione di secondo livello”. “Finora c’è stato un problema di relazioni sindacali, sediamoci intorno ad un tavolo e lavoriamo insieme con un atteggiamento costruttivo – ha dichiarato il sindacalista -. La nostra disponibilità al confronto c’è, ma se nulla dovesse cambiare siamo pronti ad azioni eclatanti perché nessuno può avere l’atteggiamento da proprietario in un’azienda pubblica”. E a Cajarelli, che ha pure sottolineato come “il sindaco Stefano Zuccarini non abbia mai concesso un incontro alle sigle nonostante le richieste”, Giada Bollati del Cda di Afam ha risposto così: “Anche noi siamo ampiamente disponibili al dialogo, anzi non vedo questo nostro particolare ostruzionismo sulle relazioni sindacali. Per quanto riguarda i rapporti con i lavoratori smentiamo quanto dichiarato dalle sigle, non facciamo differenze tra iscritti e non al sindacato. Non c’è mai stata alcuna ‘vessazione’ nelle nostre farmacie. E sulle ore di assemblea, da contratto è previsto che debbano essere pagate quelle svolte all’interno dell’orario di lavoro. Sul fronte straordinari, da anni vige un ordine di servizio per cui vengono pagati se richiesti ed autorizzati. Le vostre accuse diffuse a mezzo stampa sono false e non portano a nessun risultato, che invece si sarebbe ottenuto con qualche riunione in più”. Al netto di tutto, come detto, entrambe le parti si sono dette disponibili al dialogo. “Ci aspettiamo ora una convocazione veloce da parte dell’azienda”, ha commentato a margine della commissione Cajarelli.

I commissari hanno comunque espresso la loro. “Stiamo giocando una partita unica tutti insieme perché parliamo di un bene comune della città – ha detto Mario Gammarota di Foligno 2030, non mancando di stigmatizzare l’assenza del sindaco e dell’assessore competente –. Qualcosa comunque è andato storto perché altrimenti non saremmo qui”. Simile la posizione di Sigismondi che, oltre a condannare l’assenza in commissione del presidente Afam, ha parlato di “situazione tesa” e di “dialogo evidentemente interrotto”: “Se i dipendenti di questa società si sono visti costretti a rivolgersi al sindacato, qualche problema c’è stato. Occorre avviare un confronto. Grave – ha aggiunto il ‘dem’ – anche il fatto che il sindaco della terza città dell’Umbria non riceva le sigle”.

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