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Dall’Umbria tre autocisterne per il trasporto di acqua potabile nel Kurdistan iracheno

Pubblicato il 22 Marzo 2023 14:47 - Modificato il 5 Settembre 2023 10:06

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Tre autocisterne adibite al trasporto di acqua potabile per i territori non raggiunti dall’acquedotto. Sono quelle consegnate nei giorni scorsi al Governatorato di Sulaymaniyah nel Kurdistan iracheno nell’ambito del progetto “Peer-to-peer cooperation to foster water management in Sulaymaniyah Governorate” finalizzato a migliorare la gestione delle risorse idriche, finanziato dall’Unione Europea e promosso da Undp (United Nations Development Programme), di cui Felcos Umbria è capofila in partenariato con Auri Umbria. Un progetto di cooperazione internazionale giunto quindi a conclusione e raccontato, nella mattinata di mercoledì in occasione proprio della Giornata mondiale dell’acqua, durante una conferenza stampa nella sede operativa di Felcos a Foligno.

IL PROGETTO – Tredici, i mesi di attività progettuali caratterizzati, in particolare, da tre missioni operative e scambi di “capacity building” a cui hanno partecipato, in cooperazione con gli organi locali del Direttorato dell’acqua del Governatorato di Sulaymaniyah, tutte le associazioni, enti e stakeholders coinvolti, tra cui il Centro di Ricerca e Documentazione per le Risorse Idriche dell’Università per Stranieri di Perugia e Griddit. Senza dimenticare poi i gemellaggi scolastici tra studenti curdi dell’Azmar school for talented students di Sulaymaniyah e quelli dell’Istituto “Cavour Marconi Pascal” di Perugia. L’obiettivo, insomma, era quello di stabilire uno scambio di capacità e di buone pratiche nell’attuazione dei processi di decentramento dei servizi per una corretta ed efficiente gestione della risorsa idrica e nell’adozione di adeguati strumenti di pianificazione, controllo e monitoraggio delle acque. Così come di avviare un partenariato attivo tra soggetti pubblici e stakeholder dell’Umbria con soggetti di pari livello del Governatorato di Sulaymaniyah.

LE MISSIONI – Tre, come detto, le missioni operative. Nella prima, sul finire del 2022, sono stati effettuati sopralluoghi nel lago artificiale di Dukan e si sono tenuti incontri istituzionali utili allo scambio di informazioni, tra le altre cose, sui sistemi di decentramento e gestione dell’acqua e sui processi di fornitura dei servizi di base alla popolazione. Argomenti che, insieme ad altri, sono stati approfonditi durante la seconda missione, a fine febbraio scorso, che ha visto pure attività operative rivolte, tra l’altro, all’analisi dei contesti e all’applicazione e pianificazione di sistemi di gestione e programmazione. La terza ed ultima fase, a metà marzo, è stata quella del compimento del percorso progettuale, con la donazione, appunto, delle tre autocisterne.

LO SCENARIO – Le stesse autocisterne, due della capacità di 10mila litri ed una di 12imila litri, che andranno servire un territorio molto vasto composto da 14 distretti per un bacino di oltre 16mila persone che abitano la parte più periferica e vulnerabile di Sulymaniyah. Un’area, di fatto, non raggiunta dalla rete idrica e dove l’acqua pulita e potabile può arrivare soltanto grazie alle autocisterne, troppo poche rispetto ai bisogni. Mezzi di importanza cruciale, insomma, così come spiegato dallo stesso governatore Haval Abubaqr: “Negli ultimi due anni c’è stata una minaccia di infezione da colera in città e nelle zone il cui fabbisogno di acqua pulita dipende proprio dalle autocisterne. Pertanto, questi mezzi avranno un ruolo notevole per la protezione della salute, dell’ambiente pubblico, della sicurezza sanitaria e alimentare”.

I COMMENTI – Diversi gli interventi durante la conferenza di presentazione del progetto di cooperazione da poco giunto al termine. A cominciare da quello della vicedirettrice di Felcos Umbria, Lucia Maddoli. La stessa che, ai nostri microfoni e sottolineando come i risultati ottenuti siano stati “molto positivi”, ha parlato del progetto come di una “bella sfida, in un territorio poco conosciuto e difficile, anche dal punto di vista climatico”. “Il progetto aveva due componenti – ha quindi spiegato -, una molto concreta in cui abbiamo appunto fornito attrezzatura per migliorare la distribuzione dell’acqua e l’altra più improntata sulla formazione e sullo scambio di esperienze, coinvolgendo anche importanti attori della nostra regione”. E sull’inserimento, invece, delle scuole? Maddoli ha risposto così: “Coinvolgere e sensibilizzare gli studenti, e quindi i giovani, è per noi fondamentale”. Le ha fatto eco il presidente di Felcos Umbria e sindaco di Spello, Moreno Landrini. Il quale, dal canto suo, ha spiegato come il sodalizio da lui presieduto sia “da sempre focalizzato su tematiche, come quella della gestione della risorsa idrica, che magari anni fa erano poco vicine al linguaggio della comunità, ma che al contrario oggi risultano importanti e quanto mai attuali”. “Felcos – ha concluso Landrini – vuole essere concretamente al servizio dei cittadini”. “Per noi è stato importante andare nel Kurdistan iracheno e toccare con mano le problematiche con cui le persone convivono da anni – ha sottolineato il vicepresidente di Felcos Umbria e sindaco di Montecchio, Federico Gori –, una terra caratterizzata da un inurbamento spropositato e selvaggio che impedisce l’approvvigionamento dell’acqua nei centri urbani”. Fondamentale, così come ribadito pure ai nostri microfoni, il clima di fiducia e il profondo rapporto umano instauratisi con la comunità della zona: “Da subito ci siamo sentiti a casa – ha detto Gori -, abbiamo trovato un popolo attento e interessato che ha condiviso con noi un percorso importante”. Un percorso, un progetto, “attraverso cui – ha concluso il vicepresidente – Felcos Umbria si eleva ad un livello sempre più alto per ciò che riguarda la cooperazione internazionale”. Ad intervenire, infine, il presidente di Auri Umbria, vicepresidente di Felcos Umbria e sindaco di Todi, Antonino Ruggiano: “Dobbiamo affrontare importanti sfide, come quella dell’idrico e dei rifiuti – ha detto -, pensando al futuro e nell’intento di costruire un mondo migliore. E in questo – ha proseguito – è fondamentale condividere i nostri sogni e le nostre possibilità con territori e comunità meno fortunati”.

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