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Servizi sociosanitari al ribasso, bufera contro l’Usl Umbria 2

Pubblicato il 31 Luglio 2023 14:31

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Fa discutere la gara per la gestione dei servizi sociosanitari indetta il 30 giugno scorso dall’Usl Umbria 2. La questione, infatti, è stata al centro di diversi interventi sia nel mondo della politica che in quello dei sindacati. E proprio questi ultimi, insieme alle cooperative che fino ad ora hanno gestito i servizi, nelle ultime ore hanno diramato una nota con la quale evidenziano “numerosi elementi critici che – dichiarano – avranno un impatto sulla qualità dei servizi, sulla loro continuità e sui diritti dei lavoratori sociali”.

La prima criticità segnalata fa riferimento, in particolare, alla “ridotta durata della nuova gara”, pari cioè a soli sei mesi. Così, lamentano, com’era già avvenuto nell’estate 2021, quando la Usl 2 aveva bandito un’altra “gara ponte”. Scelta che, per le organizzazioni sindacali e le centrali cooperative, “non ha alcuna giustificazione”. “L’Usl Umbria 2 – spiegano a questo proposito – ha avuto due anni, durante i quali ha inopinatamente prorogato i servizi, per preparare una gara che avesse una durata adeguata”, ma non solo. “La nuova gara – aggiungono – è nei fatti al massimo ribasso, poiché premia in modo eccessivo il soggetto che presenta il ribasso più alto, incentivando così i partecipanti a massimizzare il ribasso a danno della qualità dei servizi e, indirettamente, dei lavoratori”. Per i firmatari della nota – Federsolidarietà Confcooperative, Legacoopsociali, Agci Imprese Sociali, Cisl Fisascat, Fp Cgil e Uil Fpl -, inoltre, la gara “genererà squilibri territoriali illogici e immotivati”. Il perché è presto detto: secondo quanto emerge, “i servizi sociosanitari sono stati inseriti in un unico lotto nel territorio Umbria Sud – Terni, Narni e Orvieto – mentre nel territorio Umbria Nord – Foligno, Spoleto e Valnerina – sono stati divisi in due lotti”. In quest’ultimo caso “la somma dell’importo economico dei due lotti risulta essere inferiore all’importo economico dell’unico lotto del territorio Umbria Sud”. Ma c’è un altro aspetto che desta perplessità: “Nel lotto Umbria Sud, nei servizi semi residenziali e residenziali, i soggetti gestori sono remunerati in base alle ore erogate mentre nei lotti Umbria Nord i soggetti gestori sono remunerati in base al livello di presenza degli utenti nei servizi semi residenziali e residenziali”. “Questa scelta – denunciano – non ha alcuna motivazione ragionevole e penalizza gravemente gli utenti ed i lavoratori del territorio Umbria Nord”. La nuova gara, quindi, non riconoscerebbe “alcun alcun valore alla professionalità e all’esperienza del personale che verrà impiegato nei servizi”. Da qui la richiesta all’Usl2, guidata dal dg Massimo De Fino, di “utilizzare strumenti idonei a garantire la qualità e la continuità dei servizi di welfare ed i diritti dei lavoratori sociali” e di “rispettare le chiare indicazioni in materia di appalti date all’unanimità dall’assemblea legislativa regionale, pubblicando gare di appalto che abbiano una durata adeguata e che premino la qualità e non il massimo ribasso”.

Ad intervenire sulla vicenda – come anticipato – è stato però anche il mondo della politica, a cominciare dal consigliere regionale Andrea Fora di Patto Civico con un appello alla Giunta Tesei “affinché faccia tutto il possibile per far sì che le aziende Usl, a partire dall’Azienda Usl Umbria 2, seguano le chiare ed evidenti indicazioni espresse all’unanimità più volte dall’Assemblea legislativa, ed assicurino la qualità dei servizi di welfare a tutela dei cittadini più bisognosi e fragili e la qualità del lavoro, salvaguardando i livelli occupazionali, retributivi e normativi dei lavoratori coinvolti”. Con la delibera 163 del 13 luglio 2021, infatti, la giunta regionale – così come spiegato dalla consigliera folignate in quota Pd, Rita Barbetti, nel corso dell’ultima seduta della massima assise cittadina – aveva messo nero su bianco che “non avrebbe utilizzato il criterio del massimo ribasso per l’appalto dei servizi sociosanitari”. Per l’esponente “dem” occorre, dunque, “fare chiarezza” sulla vicenda. “Se le leggi rimangono lì – commenta – si configura una contraddizione grande a discapito di persone fragili e deboli. Mi auguro che chi di dovere prenda provvedimenti, perché noi questa cosa non la possiamo accettare”.

E nella stessa seduta del consiglio comunale folignate a far sentire la loro voce sono stati anche altri due membri della minoranza. Si tratta di David Fantauzzi per il Movimento 5 stelle e di Elia Sigismondi del Pd, entrambi concordi sul fatto che la questione dovrà essere affrontata in seno alla commissione consiliare permanente. “Occorre chiedere spiegazioni sul perché ci sia un trattamento differenziato per territori e sul perché si sia fatto ricorso ad una ‘gara ponte’” ha dichiarato il consigliere pentastellato. “La vera domanda – ha detto da parte sua Sigismondi – è quale sia l’idea che si ha in Umbria e nell’Usl2 sul futuro dei servizi sociosanitari. È il momento di affrontare la questione senza spirito polemico o di contrapposizione politica, ma per comprendere le ragioni che hanno ispirato il management dell’Usl2. In gioco – ha concluso – c’è anche il futuro dell’Onpi, dei suoi assistiti, delle famiglie, del personale e di tutti i soggetti coinvolti nella gestione”.

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