Diminuisce, in Umbria, il numero dei comuni in cui risulta una buona qualità dei rifiuti organici raccolti nel 2022. A dirlo è il report elaborato dall’Arpa, che definisce lo standard qualitativo in base all’incidenza dei materiali non compostabili presenti all’interno dell’organico. Standard che si traduce in tre fasce: di buona qualità, quando la percentuale di materiali non compostabili si attesta sotto la soglia del 5%; di qualità intermedia in un range che va dal 5 al 10%; e scadente, quando supera il 10%.
Ad oggi sono 83 su 92 i comuni umbri in cui viene effettuata la raccolta dell’organico. A mancare all’appello sono, invece, i 9 comuni dell’alta Valnerina, compreso Vallo di Nera che risulta non monitorato. Di quelli analizzati sono solo 23 quelli che possono vantare una buona qualità dei rifiuti organici, in calo rispetto alle annualità precedenti. Nel 2021, infatti, erano 28; 36 nel 2020 e 45 nel 2019. La maggior parte delle città del Cuore verde d’Italia si colloca, invece, nella fascia intermedia: il dato, in questo caso, è di 52 comuni. Infine sono 7 quelli in cui la qualità del rifiuto organico riscontrata è scadente.
Ma qual è la situazione nel sub-ambito 3, quello cioè gestito dalla Valle Umbra Servizi? I comuni serviti dall’azienda guidata dal presidente Vincenzo Rossi sono 22, dai quali però – come già anticipato – vanno esclusi i 9 dell’alta Valnerina. Ossia Cerreto di Spoleto, Monteleone di Spoleto, Norcia, Poggiodomo, Preci, Sant’Aanatolia di Narco, Scheggino, Sellano e Vallo di Nera. Ne restano, dunque, 13, di cui però solo due possono vantare una raccolta dell’organico di buona qualità. Si tratta, in particolare, di Trevi al 2,4% e Foligno che con il suo 5% tondo si pone quasi al limite. Si posizionano in fascia intermedia, invece, Bevagna (7,5%), Campello sul Clitunno (6,4%), Montefalco (9,4%), Nocera Umbra (5,5%), Spello (8,5%), Spoleto (7,4%) e Valtopina (9,9%). Mentre una qualità scadente, che eccede quindi il 10%, è stata riscontrata a Castel Ritaldi che con il suo 14,9% porta a casa il risultato peggiore, Cascia (10,3), Giano dell’Umbria (11,3%) e Gualdo Cattaneo (11,3%). In questi ultimi due comuni, si legge nel report dell’Arpa, le analisi sono state effettuate su campioni di rifiuti raccolte in più comuni e associate a ogni comune.
Guardando, infine, ai due capoluoghi di provincia, in entrambi i casi la qualità del rifiuto organico rientra nella fascia intermedia: Perugia con un 6,6% di materiale non compostabile e Terni con il 7,6%.